della Redazione di Siderlandia

Cari lettori, avevamo altre intenzioni per questo numero e chi ci segue e ci ha seguito sui social network in questi giorni, lo sapeva già.
Una scossa da parte di un noto personaggio menzionato in una vignetta satirica pubblicata l’8 marzo sulla nostra pagina Facebook,  ha creato qualche preoccupazione nel nostro gruppo.
Abbiamo deciso di approfittare di questo spazio per ribadire quello che dovrebbe essere un diritto nel nostro Paese, costato, a tanti altri (molto più degni, sicuramente) prima di noi, lotte, anni di carcere e addirittura l’esistenza: quello alla libera espressione. In passato abbiamo incontrato malumori da parte di lettori affezionati o occasionali riguardo alcuni contenuti dei nostri post: scontri fra diversi modi di vedere le cose, accesi, di rado al di sopra della civile comunicazione, di cui però, nel bene o nel male, abbiamo fatto tesoro ritenendoli espressioni non meno degne di quelle più vicine alle nostre idee. (altro…)

Precari/eTA: racconti di una generazione

 di Serena Mancini

Nonostante in Italia il termine “precario” definisca ormai una categoria lavorativa ben precisa, il dibattito sulla condizione dei tanti protagonisti di questa “piaga sociale” continua ad essere spesso ignorato. Proprio per cercare di focalizzare l’attenzione sulle tematiche legate al precariato dunque è nato a Taranto il progetto Precari/eTA portato avanti da alcuni ragazzi che questa condizione la vivono sulle proprie spalle.

Come nasce l’idea di realizzare questo progetto e soprattutto quali obiettivi vi siete posti? (altro…)

L’uracano a “5 Chiummi”

di Favie e Fogghie

Cià uagnù,
iè assaje ca nò scrive manghe nà paròle sus a u sìt de Siderlandje. Ma agghje fatte ù scrutatòre, po’ m’agghje fatte nà vacanze cu mugghjereme Ivana sus ò Pollìne e mò finalmende a rete Uai Fai d’à signore de sùs ste pigghje nu picche megghje.

Salve a tutti,
è un bel po’di tempo che non scrivo sul sito di Siderlandia. In questo periodo ho avuto un po’da fare: tra scrutinio alle elezioni, vacanze esotiche con la mia dolce metà Ivana e adesso finalmente posso sfruttare la rete Wi-fi della mia gentilissima vicina. (altro…)

Due storie, due stature, una “blasfemia”: Chavez e Casini

di Luca Frosini

Una piccola premessa prima di iniziare: l’articolo che seguirà sarà di parte, fazioso e tenterà almeno di esprimere un punto di vista non obiettivo su due modi molto diversi di intendere l’impegno politico. Ciò sarà fatto paragonando due figure, diversissime sì per storia personale, ambiente e parabola pubblica, ma molto vicine per alcune date di snodo della propria vita, in un evidente e terribile esercizio di ironia proprio del destino, o almeno di quello che ci appare come tale. Buona visione! (altro…)

La musica nel cuore: Francesco Greco

di Marianna D’Ambruoso

 

La musica è sempre stata, fin dall’antichità, uno strumento culturale che suscita e dona all’uomo ed alla stessa società un senso di benessere tanto da creare delle emozioni  profonde che  riescono a penetrarti nell’anima, nella mente e nel cuore. Ecco perché la musica viene definita  “un’arte nel dipingere l’aria”,  e possiede un potere straordinario ossia riuscire  a catturare ogni piccola sfumatura di immagini, sensazioni e colori. Insomma, un universo dove poter sognare e vivere delle emozioni particolarmente piacevoli, evocare ricordi e donare serenità. (altro…)

Una domenica da Cavani

di Cosimo Spada

È una strana cosa la memoria, anzi, la selezione dei ricordi che decidiamo di tenere. Non parlo tanto di quei ricordi importanti che non dimenticheremmo mai, ma di quelle piccole cose all’apparenza insignificanti con le quali stipiamo certi cassetti del cervello. Io per esempio mi ricordo di attese alla fermata dell’autobus senza alcun evento in particolare che sia successo, oppure di chiacchierate noiosissime con gente che vorrei dimenticare oppure assurde tribune politiche con promesse elettorali mai mantenute. Bella memoria del cazzo devo dire. (altro…)

“Preda”è una parola al femminile (D. Dolci)

di Lucia Schiavone

“Questa è la Sicilia: quest’angoscia di un potere che dispone di te in modo totale e il ratto di Franca Viola  ne è metafora”. Così l’Autrice di “Niente ci fu” , Edizioni la meridiana, 2012, Beatrice Monroy, nel magnifico capitolo  “Dizionarietto per riflessioni” alla voce “Pax mafiosa”. Rifugge la sensibile Palermitana, che ha vissuto a Napoli, Pisa, Roma, in Francia, negli Stati Uniti (di Lei si legge:”La sua passione: la scrittura per il teatro; per molti anni ha scritto radiodrammi per la Rai. (altro…)

Processo d’appello Thyssenkrupp: nessuna giustizia, nessuna pace

degli Ex lavoratori della Thyssenkrupp

Dopo 5 anni dalla strage l’ennesima doccia fredda per i familiari delle vittime e gli ex lavoratori nel processo ThyssenKrupp: derubricato il reato più grave (per l’ad H. Espenhahn l’omicidio volontario diventa colposo), ridotte significativamente le pene per tutti gli altri imputati e concesso anche il dissequestro della Linea 5. (altro…)