di Stella Palazzo
Lo scrivo, perché è questo che so fare e perché quello che ho vissuto e che vivo ha adesso un nome, uno solo, che è lo stesso per me e anche per gli altri che non capivano: endometriosi.
E’ vero, in questi ultimi anni se ne parla sempre un po’ di più, ma la diffusione del nome non è il solo problema. Il problema per me è stato uscire dall’accettazione. Perché accetti giorni in cui uscire da casa è un’impresa, e rispondi con un sorriso a quel collega che sardonico ti dice – “ieri non c’eri”; accetti di abusare di farmaci per stare male sì, ma un po’ di meno; accetti e stringi i denti perché anche andare in bagno è diventato un calvario… e accetti anche di non avere un rapporto normale con il tuo ragazzo, che se ti va bene capisce e diventa schiavo con te di un’abitudine anormale.
E non lo capisci subito che “non è normale” in un ambiente in cui l’educazione al proprio corpo e alla sessualità si ferma al “seme che incontra l’uovo” a scuola, e in famiglia… è meglio lasciare stare!
Quando poi ritieni che la situazione sia diventata insopportabile, fra dolori e litigate con “gli altri che non capivano” di cui sopra, inizi a chiedere aiuto. Per quanto mi riguarda, sono stata sfortunata: pensavo di trovare nel consultorio il luogo per le donne, non solo a livello professionale, ma soprattutto umano dal momento che mi muovevo da sola. (altro…)