La mia generazione sull’altare dello sviluppo

di Domenico Cinquegrana

All’inaugurazione del quarto altoforno dell’Ilva di Taranto hanno partecipato le più importanti autorità locali. Il sindaco Stéfano (’45), il Presidente della Provincia Florido(’52) e il Vescovo Beniamino Papa. Champagne e applausi per un avvenimento che porterà, secondo la visione dei partecipanti, maggiore produzione e, relativa, maggiore occupazione. (altro…)

Dentro ed oltre lo sciopero generale

di Francesco Ferri

Un primo sguardo, fugace e distratto, attorno alle dinamiche che hanno attraversato il corteo dello scorso 6 Maggio – giornata dello sciopero generale indetto dalla Cgil contro le politiche del governo Berlusconi – mostra uno scorcio di realtà che sembra di una semplicità disarmante, che rasenta il limite della banalità. Una parziale analisi delle caratteristiche macroscopiche dei personaggi in scena sembra confermare questa tesi. (altro…)

Il Federalismo demaniale e la Salina dei veleni

di Antonio Anteneh Mariano

Il federalismo demaniale è entrato nella sua fase attutiva e fra le proprietà che lo Stato vorrebbe cedere gratuitamente al Comune di Taranto c’è la Salina Grande. Estesa per 9,8 km² a sud-est del centro abitato, per il suo particolare habitat l’area è stata considerata d’interesse comunitario. Tuttavia la ex Salina, bonificata già in epoca napoleonica, risulta compresa nel perimetro del “sito d’interesse nazionale” di Taranto, cioè fra le zone maggiormente contaminate del nostro circondario. La cosa impressiona perché l’intero sito è circoscritto all’area industriale e ai terreni su cui sorgono le discariche. Per quale ragione una parte di territorio di notevole rilievo naturalistico è stata messa sullo stesso piano di spazi certamente inquinati?

Il 23 aprile 1998 l’allora Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, promulga un decreto nel quale viene descritto con precisione notevole per l’epoca – considerato che ancora non si disponeva di rilevazioni quantitative – lo stato ambientale della nostra città. Nell’opera di recupero viene inserita anche l’area della Salina Grande. I rischi ambientali correlati a quest’ultima vengono così descritti: “i pericoli e le interferenze antropiche sono rappresentate dalla presenza di numerose discariche abusive, dalla presenza di alcune strutture di distribuzione elettrica e di trasmissione/ricezione radiotelevisive e da improprie utilizzazioni agricole; si segnala anche la presenza di attività di autodemolizione.” (altro…)

15 e 16 maggio… trova il tuo candidato

di Ernesto Voccoli

Il 15 e 16 Maggio 2011 l’Italia affronterà una importantissima tornata elettorale amministrativa. Se da un lato lo stesso Berlusconi la definisce come una verifica per il Governo, dall’altro non si può fare finta di non notare la portata dell’evento che coinvolgerà 13 milioni di elettori e 1310 comuni, tra cui 11 città che vantano una popolazione superiore a 100.000 abitanti: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste, Ravenna, Cagliari, Rimini, Salerno, Latina e Novara. (altro…)

Lo sciopero, la CGIL e l’esigenza di restare “uniti contro la crisi”

di Roberto Polidori

«E uno sciopero politico, è la solita CGIL di sempre»: ecco il commento preferito di più di qualche collega di lavoro e più di qualche iscritto quando ho illustrato le ragioni dello sciopero del 6 Maggio; anche loro evidentemente plagiati dalle armi di diffusione di massa berlusconiane e non. «Meno male che la CGIL fa scioperi politici» ho risposto io, anche perché continua a sfuggirmi la differenza tra uno sciopero politico ed uno sciopero non politico. Inutile ricordare che il sostantivo “politca” discende dal sostantivo greco “polis”. E’ più utile ricordare che quando gli scioperi sono proclamati unitariamente sono scioperi veri, quando sono proclamati dall sola CGIl sono politici (in senso dispregiativo, ovviamente). Forse leggo troppi libri e vedo poca TV ma, quando si tratta di scendere in piazza per difendere i diritti conquistati con anni di lotte ed avanzare qualche proposta di politica economica dettata dalla normale intelligenza umana, mi chiedo che senso abbia tirare fuori il colore di istanze legittime. Questa volta le motivazioni dello sciopero erano talmente numerose (dodici ragioni essenziali) che chiunque avesse voluto perdere un po’ di tempo per leggerle sul volantino predisposto e distribuito – piuttosto che ripetere la solita cantilena – avrebbe poi dovuto contestare nel merito la consistenza delle criticità elencate. Chi non lo ha fatto ha perso un’ottima occasione per fermarsi un attimo e riflettere sulle sfide future che ci attendono. Peccato. (altro…)

di Giovanni Vianello

Il 12 e 13 giugno ci saranno i referendum per l’abrogazione delle norme che sanciscono la privatizzazione forzata dei servizi pubblici locali ( art. 23 bis del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99), l’obbligo per legge della remunerazione del 7% del capitale investito senza logiche di reinvestimento nei servizi idrici (comma 1, dell’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006), il ritorno della produzione di energia nucleare in Italia (parte del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133) e il legittimo impedimento (l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l’articolo 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51). Votando “Si” ai quesiti, si vota per l’abrogazione di tali norme, 3 delle quali redatte del ultimo governo di centro destra e 1 redatta dall’ultimo governo di centro sinistra. (altro…)

“Habemus hominem”… si, ma quale?

di Salvatore Romeo (’85)

Alzi la mano chi durante un’interrogazione non ha mai cercato di nascondersi. Di volatilizzarsi. Sparire mentre il truce sguardo del professore scrutava il registro.
Ricordo la ricerca estenuante del nulla; il collo chino, spronato a raggiungere inclinazioni degne di un contorsionista, il respiro affannoso e sempre più rallentato. E la maggior parte delle volte avevo anche studiato! Troppo forte, però, l’”ansia da prestazione” che attanaglia i tuoi sensi quando siamo attesi da un giudizio, da una valutazione. O quando avverti il peso delle responsabilità di un “bel voto” che, come un macigno, si poggia sul tuo stomaco bloccandone la digestione. (altro…)