Gioco d’azzardo terza industria d’ Italia. Ma c’è chi dice Casi… No!

di Gaetano De Monte

E’ la terza industria d’Italia: lotterie, scommesse, superenalotto, slot machine, un mercato che solo nel 2010 ha fatturato più di 61 miliardi di euro: un piatto ricco, ricchissimo, di cui più della metà, oltre 32 miliardi di euro, provengono dalle slot machine; un mercato illegale fino al 2004, quando il Ministro delle Finanze, insieme ai Monopoli, decidono di legalizzarlo firmando una convenzione con 10 concessionarie a cui affidare il controllo, la regolarità delle macchinette e la raccolta. Intorno al mondo dei giochi ruotano interessi immensi e non sempre confessabili. Quelli delle società concessionarie, ma anche dei partiti politici che sui giochi hanno scommesso molto. (altro…)

di Salvatore Romeo (’84)

“Nella storia sono importanti tre cose: innanzitutto, il numero… in secondo luogo, il numero… e, per finire, il numero.” Così sentenzia Rémy, professore di Storia, di fronte agli sguardi straniti dei suoi studenti nel fulminante incipit de “Il declino dell’Impero americano”. Si è fatto un gran scrivere in questi giorni a proposito del mancato raggiungimento del quorum nella città di Taranto, ma nessuno ha guardato “il numero”. Non il numero complessivo dei votanti (che, a dire il vero, è rimasto al di sotto del “50% più uno” soltanto per 124 voti), bensì la distribuzione dell’affluenza nelle diverse zone della città. Insomma, quella che un tempo si sarebbe detta l’“analisi del voto”. Eppure questo è uno strumento interessante per cogliere i “movimenti tellurici” che, a prescindere da questo referendum, attraversano la società tarantina. Proviamo quindi a utilizzarlo e vediamo dove ci porta. (altro…)

Prendi i soldi e scappa. Teleperformance ed il futuro di Taranto

di Roberto Polidori

L’unica alternativa al licenziamento dei 712 “esuberi” di Teleperformace Taranto è la cassa-integrazione; «indubbiamente è così», conferma Paolo Sarzana, responsabile Marketing e Comunicazione di Teleperformance in una intervista rilasciata a TarantOggi e pubblicata in data 18/06/2011.
La storia è nota e Gaetano De Monte ne ha scritto ampiamente su Siderlandia: l’azienda è tornata a battere cassa presso il Ministero del Lavoro dopo aver paventato il licenziamento di 868 persone nel 2010 [in totale tra Roma e Taranto e 674 solo per Taranto – ndr] adducendo a motivazione la concorrenza scorretta che agisce in dumping salariale. (altro…)

10 anni nella pancia del gigante d’acciaio. Terza parte: dal boom alla crisi

di Vincenzo Vestita

Nel 2006 in ILVA si verificava una inversione di tendenza rispetto all’organizzazione che la proprietà aveva dato allo stabilimento nei primi 10 anni dall’acquisizione. Se inizialmente si era spinto, anche in maniera molto marcata, su una internalizzazione di molte lavorazioni, anche di rilevante importanza, la tendenza che prevalse allora era quella di esternalizzare, utilizzando moltissime ditte d’appalto. Furono smantellati interi reparti di manutenzione con centinaia di addetti, smistati successivamente negli altri reparti. I manutentori ILVA si occupavano ora maggiormente di manutenzione ordinaria, mentre per quella straordinaria e per le opere di miglioramento impiantistico l’utilizzo di manodopera esterna era diventata quasi la regola. Il parcheggio della “portineria imprese” straboccava di automobili, molte lasciate anche sul ciglio della strada in posizioni poco ortodosse. Non era assolutamente raro veder entrare in fabbrica di primo mattino operai in tuta arancione (obbligatoria per tutte le ditte d’appalto, per distinguerle sugli impianti ad una semplice occhiata) e vederli uscire con la stessa tuta arancione per cambiarsi nel bagagliaio dell’auto. (altro…)

Referendum: l’alternativa Comune

di Francesco Ferri

Il dato numerico complessivo in tema di referendum, e ancor di più gli elevatissimi elementi emozionali in termini di partecipazione finiscono per essere, nel medesimo instante, occasione difficilmente riproponibile e responsabilità pressante. L’irresistibile fascino del possibile cambiamento dello stato di cose esistenti acquista, indubbiamente, valori e potenzialità assolutamente non ipotizzabili anche solo qualche mese fa, prima della campagna referendaria stessa, delle mobilitazioni rilanciate dalla Fiom a partire dallo scorso autunno, dall’immaginario creato dalle manifestazioni studentesche culminate nel poderoso 14 dicembre romano e delle recenti sconfitte del centrodestra nelle elezioni amministrative. (altro…)

Impressioni di viaggio

di Salvatore Romeo (’85)

Il rosso è un colore che attira la mia attenzione. Sempre. Ed il rosso delle scarpe di Martina era indubbiamente una distrazione da cui lasciarsi tentare. In realtà non conoscevo il suo nome. I capelli lunghi e biondi, cenere per l’esattezza, il suo volto, teso ed allungato, tradisce una giovinezza ormai sfiorita.
Avrei voluto parlarle. Semplice, direste voi. Ti avvicini la guardi e con sicurezza fai scorrere nel tuo esofago le parole “scusa ho come l’impressione di conoscerti”. Ma non ho mai amato le cose semplici. Benché parlare ad una sconosciuta bionda non sia cosa semplice. Di una cosa sono sicuro: mi avrebbe risposto che si chiamava Martina.
Poggiata ad un lurido bracciolo della poltrona, Martina leggeva con voracità un quotidiano; lo sguardo lento ed assorto lasciava trasparire un certo interesse per la situazione politica locale. (altro…)

di Domenico Cinquegrana

Nel corso della campagna elettorale per le regionali il suo faccione ha tappezzato le strade di Taranto per più di due mesi. Manifesti 6×3, senza alcun simbolo di partito e con una frase risultata ai più decisamente ambigua “l’Ilva ha comunicato la piena applicazione della legge anti-diossina entro il 2010. chi aveva ragione?”. Slogan che scatenò le ire degli ambientalisti ma che gli permisero di raccogliere ben 13mila preferenze. Un’enormità!
Michele Pelillo è uno di quei democratici che probabilmente si trova nel PD per sbaglio o per convenienza. Sempre elegantissimo, lo vedresti bene in una formazione centrista. Eppure è strettissimo il rapporto di fiducia che ha instaurato con il leader di SEL, Vendola, tanto da permettergli di accedere all’assessorato regionale al bilancio.
Visitando il suo sito personale ci si imbatte nelle diverse proposte e promesse che hanno segnato la sua carriera politica. Dalla privatizzazione della sanità con il progetto San Raffaele alla metropolitana leggera lungo la costa del Mar Piccolo. (altro…)