di Salvatore Romeo (’84)

Accensione del quarto altoforno (AFO 4), previsione di incremento della capacità produttiva da 11,5 a 15 milioni di tonnellate (in conseguenza della concessione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale [AIA]) e – notizia dell’altro giorno – acquisto delle centrali Edison che producono elettricità per lo stabilimento… il tutto assieme a una contrazione dell’organico effettivo – realizzato dall’inizio della crisi attraverso la mancata sostituzione del personale pensionato – da 13 a circa 11 mila addetti… Insomma: cosa sta succedendo all’ILVA di Taranto?

Le nuvole nere della recessione sembrano essersi diradate e tutti i segnali appena citati paiono alludere a una robusta ripresa, con ritmi forse ancora più intensi di quelli che hanno caratterizzato lo sforzo produttivo del siderurgico negli anni del boom 2006-2008 e livelli di produttività – prefigurati dalla crescita del rapporto fra capacità produttiva e manodopera – straordinariamente elevati. Ma ci sono i margini di mercato per un’azione di questo tipo? (altro…)

Otto mesi intensi e splendidi… e adesso un po’ di vacanza!

di Roberto Polidori

I casi della vita: se a Novembre scorso qualcuno mi avesse detto che mi sarei ritrovato ad interessarmi delle vite dei tarantini e delle passioni che stimolano le loro azioni, mi sarei messo a ridere. Se questa persona mi avesse poi detto che mi sarei addirittura appassionato ad entrambe, gli avrei semplicemente dato del pazzo. L’economia, la finanza, i grafici e la banca: un mondo fatto di numeri, nel quale mi sono sempre trovato a mio agio e attraverso il quale ho misurato le cose che mi circondavano con debito distacco. Cos’altro c’era? Eppure mi sono reso conto che non tutto è regolato dai rapporti sociali di produzione (come direbbe un illustre defunto); fino a 40 anni non ho mai sentito il bisogno di fare altro perché, con un lavoro quasi sicuro – c’è mai stato qualcosa di certo ? – e una bella famiglia, ho pensato di poter bastare a me stesso e, con il pacchetto Sky completo, di poter chiudere il mondo fuori dalla porta di casa. (altro…)

Sulle vie del mare

di Francesca Razzato

La bella stagione è giunta, e con essa anche quell’irrefrenabile voglia di abbandonare la città e riversarsi sul litorale, per sfuggire alla morsa del caldo torrido che arroventa palazzi e strade, e godere del mare e del sole.
Il mare, protagonista indiscusso dei nostri agognati momenti di relax, è però un attore che sa interpretare molti ruoli, alcuni dei quali straordinari e troppo spesso dimenticati o sottovalutati. (altro…)

Padania’s got talent

di Andrea Cazzato

Casus belli? L’Italia peggiore? Fancazzisti? Questi giorni post-elettorali/referendari di giugno ci hanno regalato perle comunicative a frotte.
Partirei da Giorgio Stracquadanio, che, preso da un attacco di autolesionismo puro, ha dato contro prima ai dipendenti pubblici, rei di “non fare un cazzo” (e qui cito) e poi ha chiamato “panzone” il blogger democratico Mario Adinolfi, distinguendosi per il suo eloquio maturo e privo di eccentricità. (altro…)

Riot Village: estate e libertà

di Remo Pezzuto

Questo è il terzo anno che parteciperò a “Riot Village”, un campeggio organizzato dagli studenti, per gli studenti, dove centinaia di ragazzi e ragazze da tutta Italia si incontrario e vivono la loro vacanza estiva tra mare, sole e vento, discutendo dei temi della scuola, dell’università, della democrazia, della società, dell’economia e della politica, facendo approfondimenti attraverso workshop e dibattiti; tutto contornato da musica, concerti e dance hall organizzate ogni sera… e ancora arte, scrittura, fotografia, cinema e tanto altro. Insomma: una vacanza da sogno! Si vive immersi nella natura, lontani dalle tecnologie, riscoprendo la voglia di collettività, di confronto e condivisione di esperienze, informazioni, saperi e emozioni. (altro…)

Napoli non è “monnezzopoli”!

di Gaetano De Monte

Mancano poche ore alla manifestazione organizzata sotto Montecitorio dalla rete Commons e dai comitati che da 15 anni lottano contro la mala-gestione dei rifiuti. Con questo atto la “Napoli che resiste” ribadirà il suo diritto alla salute e alla dignità dell’esistenza contro chi da anni avvelena il territorio campano e proclamerà il suo diritto all’insorgenza contro quello che in Campania appare il partito più forte di tutti, la Camorra, ma non solo. Il vero nemico è quel partito trasversale che incrocia famiglie, gruppi imprenditoriali locali e internazionali e lobby politico-affaristiche di segno anche contrapposto ma assai compatte nel proteggere il monopolio dei loro appetitosi interessi sulle spalle della salute dei cittadini.
Nei giorni in cui la città partenopea vive l’ennesima emergenza con 13 mila tonnellate di rifiuti in strada tra città e provincia, ed uno stato di allarme sociale e sanitario senza precedenti, (è di queste ore la notizia che il Governatore Caldoro sarebbe stato indagato nell’ambito dell’ inchiesta della Procura di Napoli sui rischi per la salute pubblica determinati dalla mancata raccolta dei rifiuti), Siderlandia ha sentito Pietro Rinaldi, uno dei leader storici dell’attivismo napoletano. Avvocato, vicino al laboratorio Insurgencia [un centro sociale molto attivo nel capoluogo partenopeo, ndr], Rinaldi è uno dei promotori della suddetta manifestazione dell’indignazione partenopea di domani. (altro…)

Come speculare sui disastri e vivere felici…

di Roberto Polidori

Ogni volta che leggo sui giornali il seguente genere di affermazioni: «bisogna riformare il sistema finanziario mondiale» oppure «bisogna ridurre le dimensioni delle banche “troppo grandi per fallire”», penso che sarebbe più sensato affermare: «dobbiamo lasciarci alle spalle il capitalismo», soprattutto quando chi dice queste cose ha interessi a che nulla cambi. A parte la necessaria rivisitazione delle banche “conosciute”, bisognerebbe smantellare un intero sistema ombra sconosciuto ai regolatori che lavora ogni giorno muovendo migliaia di miliardi di Euro su mercati finanziari senza seguire alcun regolamento e determinando i prezzi di tutto ciò che ci circonda.
Ecco un esempio facile facile di ciò che un semplice privato cittadino dotato di una buona liquidità e di informazioni sicure può fare su un mercato finanziario molto regolamentato – cioè dotato di regole di comportamento precise. Immaginate di essere Bin Laden, il terrorista diabolico recentemente ucciso – forse – in Pakistan da un commando statunitense dopo un decennio di ricerche e a costo di una guerra ancora aperta in Afghanistan. (altro…)