di Roberto Polidori
Emiliano Brancaccio è docente di Fondamenti di Economia Politica ed Economia del Lavoro presso l’Università del Sannio a Benevento; è uno tra i più autorevoli analisti e critici delle teorie economiche dominanti. La ferrea rigorosità scientifica del ragionamento, l’impressionante conoscenza storica degli avvenimenti economici e la chiarezza nell’esposizione di argomenti complessi lo rendono ospite particolarmente gradito sulle colonne di importanti testate giornalistiche italiane e in numerose trasmissioni televisive. Il prof. Brancaccio, promotore con altri colleghi dell’Appello degli economisti del 2006 e della Lettera degli economisti dello scorso anno per un indirizzo alternativo di politica economica, è una delle “cassandre” che aveva previsto la crisi della zona euro, argomento tristemente attuale.
Prof. Brancaccio, vuole spiegare in parole semplici al lettore qual è il compito di un economista, cosa significhi “applicare il metodo scientifico” per prendere decisioni di politica economica e perché, per dirla con i Prof. Roncaglia, molto spesso gli “economisti sbagliano”?
Talvolta si usa dire che l’economia politica è quella scienza che tenta di rispondere alle seguenti domande: cosa produrre; quanto produrre; come produrre; come distribuire i prodotti realizzati all’interno di un dato sistema sociale. Il problema è che le risposte cambiano a seconda del contesto storico, e possono essere più o meno agevoli. Per esempio, per quanto riguarda il modo di produzione capitalistico, comprendere le sue “leggi di movimento” per rispondere a quelle domande è cosa molto difficile. Il motivo è che, a differenza dei sistemi precedenti, il capitalismo si caratterizza per un meccanismo impersonale, decentrato, che cioè regola i comportamenti di una miriade di soggetti non coordinati tra di loro. (altro…)