di Serena Miccoli

Alessandro Marescotti (Peacelink) e Fabio Matacchiera (Fondo Antidiossina) hanno contestato ieri pomeriggio alcune cifre e motivi diffusi delle testate nazionali a seguito della notizia dei sequestri eseguiti dalla GdF all’Ilva.

Alcuni giornali hanno parlato, negli ultimi 3 giorni, di 40mila lavoratori impiegati nell’azienda: Marescotti, appellandosi al principio di massima trasparenza e citazione delle fonti, ha indicato questa come informazione non verificata. Sullo stesso sito dell’Ilva spa gli occupati ammonterebbero a 16343, di cui 12859 a Taranto. “Questo non vuole essere un ragionamento di tipo pignolo. – ha puntualizzato – Si sta diffondendo panico attraverso la diffusione di numeri da catastrofe sociale che non corrispondono a verità. Alla base della bufala c’è un’altra manipolazione: l’azione della magistratura, che è a tutela della collettività, è presentata invece come devastante per la coesione sociale. Se fino a ieri sapevamo che l’AIA era attesa alle buone intenzioni, poiché mancava un piano industriale e mancavano le risorse a bilancio, oggi sappiamo che le risorse la Magistratura le sta cercando attraverso la GdF.” (altro…)

ILVA: cronaca di un inganno

di Salvatore Romeo (’85)

Quando da piccolo giocavo al “monopoli”, rimanevo sempre alcuni secondi a fissare attentamente la figura del capitalista raffigurato in copertina. I suoi tratti ricalcavano l’immaginario collettivo rispetto alla figura del padrone “ottocentesco”: paffuto, vestito di un elegante smoking, cilindro e bastone neri d’ordinanza. Quella figura così bizzarra e sorridente mi suscitava sempre allegria ed ilarità. Solo con il tempo ho incominciato a capire chi fossero i “capitani d’azienda” e come le loro azioni (ed intenzioni) fossero così poco illuminate e così tanto tetre. In questi ultimi mesi si è palesato alla ribalta mediatica cittadina e nazionale, uno dei capitalisti (ma senza cilindro) che tanto trovavo buffi da piccolo; il suo nome è Emilio Riva. Il vecchio Emilio, fedelmente accompagnato dal figlio Fabio, incarna tutti i precetti della scuola di pensiero più in voga tra i capitalisti-manager: “arraffa arraffa come se non ci fosse un domani”. (altro…)

Partiti e (bio)masse: quanto pesano gli iscritti oggi?

di Luca Frosini

“I partiti di massa sono organizzazioni che nascono ed operano con l’intento di rappresentare vaste fasce della società e di collegarle con le istituzioni. Pertanto, si propongono di farsi concretamente portatori della volontà, degli interessi e delle prospettive di una classe sociale o comunque di quote significatìve della popolazione….”
(Wikipedia alla voce bei tempi andati, ossia partito di massa)

 

Il partito di massa, così come indicato dalla definizione in alto, oggi non esiste più. I soggetti politici presenti nell’agone parlamentare non rappresentano (sia ben chiaro, è un discorso provocatorio ma neanche troppo) vaste fasce della società, non le collegano con le istituzioni ma soprattutto non sono organizzazioni, almeno nel senso classico del termine. (altro…)

In merito alla riunione fra esponenti della società civile (associazioni, movimenti, rappresentanze di categoria ecc.) e amministrazione comunale tenutasi lunedì 21 maggio riguardo l’eventuale riutilizzo degli spazi ceduti dalla Marina Militare, abbiamo alcune considerazioni da fare.

1) Non è ancora chiaro quanto di quelle aree dovrà essere bonificato, e dunque quali saranno i costi e da chi dovranno essere sostenuti. Al momento manca una caratterizzazione delle aree, e dunque un piano di bonifica. (altro…)

Pillole di “Chiummaggine”

di Uscito Fuoro

Sta settemàne voche de frùtte. Stoche incasinàte piccé canateme Filippe a da scé fà nu sgombero de n’appartament ca stè a Melàne. L’onne sequestrate, e ‘mmà scé smundà tutte còse.
Menumàle ca agghije avùte ù timbe de fà stà vignette, ca riassùm quidde ca hà succésse sta settemàne.
Dopo le conzigliére provingiàl ca s’hanne demesse, mò pùr chidde d’ù cda dell’ilva hanne lassàte a poltroncìne.
Quante me dispiàce.

Cià belle cià.
Statéme buéne.

Gli Indipendenti eleggono al CNSU

di Mara Pavone

Ormai è una certezza: per la prima volta nella storia una lista indipendente e autofinanziata e senza legami con partiti, sindacati o lobby e legata alla storia del movimento studentesco elegge al CNSU.

Ci siamo presentati a queste elezioni esponendo agli studenti le proposte elaborate in questi anni e i risultati raggiungi grazie alle nostre battaglie (per fare un esempio: in Puglia quest’anno c’è stata una copertura del 94% delle borse di studio grazie alla nostra richiesta fatta alla regione Puglia di utilizzare i fondi inutilizzati del Fondo Sociale Europeo per il Diritto allo Studio). (altro…)

di Cosimo Spada

Ho ritrovato in mezzo ai libri di Fabio Volo della mia libreria un antico manoscritto che racconta l’epopea del disc jockey, ve lo giro pari pari.

Si era al principio della storia umana, intorno al 1965, e gli uomini avevano bisogno di divertirsi. Cominciarono a radunarsi in vari edifici, inizialmente per ascoltare musica su di un giradischi, ma successivamente per ballare. (altro…)

“Fumo sulla città” di Alessandro Leogrande

di Salvatore Romeo (’84)

La presentazione a Taranto di “Fumo sulla città” (tenutasi sabato 25 maggio presso Palazzo di Città), ultimo lavoro di Alessandro Leogrande, è stata l’occasione per riunire e mettere a confronto un pezzo della nostra comunità sull’analisi del passato e, soprattutto, sulle prospettive di futuro che la riguardano. Dal dibattito sono emersi elementi che – più che oggetto di riflessione – dovrebbero essere assunti quanto prima come linee di azione: assi di una prospettiva di radicale cambiamento dell’esistente. Prospettiva ormai non più rimandabile. (altro…)

di Marianna D’Ambruoso

Le  Case  Famiglia sono delle strutture,  presenti sul territorio, che hanno lo scopo primario di dare un supporto non solo materiale ma soprattutto affettivo  a tutti quei bambini e quei ragazzi con difficoltà e con problematiche nella propria famiglia di origine. In Italia queste strutture sono sorte negli primi anni ‘70 tanto da diventare dei punti di riferimento fondamentali basati sull’accoglienza e la condivisione di vita. Infatti, il fulcro dove tutto viene focalizzato è proprio l’aggregazione comune che permette di poter avere in maniera stabile e continuativa una situazione di tipo famigliare. (altro…)