Morti sul lavoro. Un settore che non conosce Crisi

di Vincenzo Vestita

Come da tradizione consolidata, il passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo porta con se tutta una serie di bilanci e statistiche, che spaziano in campi tra loro diversissimi e che coprono una vastissima casistica tra il serio e il faceto. Ve n’è una però che non è altro che una tragica conta di vite perse sul lavoro, le cosiddette “morti bianche”, una elegante locuzione per attribuire una neutralità ed una inevitabilità ad un fenomeno che non è né neutro né inevitabile. (altro…)

di Gaetano De Monte e Francesco Tinelli

Lo scenario è quello tipico delle campagne pugliesi: muretti a secco costruiti con antica sapienza, ulivi secolari, rigogliosi vigneti resi tali dalla fatica e dal sudore dei maestri contadini. Una natura che – a distanza di duemila anni da quando Orazio e Vitruvio ne elogiarono la bellezza, il dolce frutto degli ulivi, unici al mondo, e i doni della terra razionalizzati dalla fatica e ancora orti, frutteti e vigne – sembra ancora sopravvivere immutata, nonostante lo scorrere inesorabile dei secoli. Siamo nel cuore di una provincia atipica, diversa dal suo capoluogo per tenore linguistico e per quello stile di vita che stride fortemente con la “vocazione industriale” di cui tanto a sproposito sentiamo parlare ad ogni tornata elettorale. A parte i pensionati Italsider – che, nati contadini, lasciarono la terra per la gloria facile e per la “dignitosità” dell’industria e che oggi però sovente pagano le conseguenze fisiche di quell’esperienza –, generalmente con l’industria pesante da queste parti si condivide soprattutto il veleno che si respira, mescolato a quello delle discariche, e la vista delle ciminiere, che si possono scorgere alla perfezione in tutta la loro maestosa violenza, guardando dalla collina verso tramontana, oltre il Mar Piccolo. (altro…)

di Salvatore Romeo (’84)

Traffico in tilt, spiegamento massiccio di forze dell’ordine (di ogni tipo e misura: dalla Guardia di Finanza all’improbabile “polizia provinciale”), folle urlanti con striscioni al seguito… No, purtroppo il 5 gennaio non si è assistito alla promozione anticipata del Taranto in serie B, ma a qualcosa che – a detta dei seri commentatori di cose nostrane – dovrebbe essere di gran lunga più importante: l’arrivo del nuovo vescovo, monsignor Filippo Santoro.
Le cronache del giorno dopo sono entusiastiche. Riprendendo l’antico legame fra linguaggio erotico e ascesi mistica (si legga Santa Teresa di Avila) il Corriere del Giorno titola a nove colonne “Mons. Santoro seduce la città”. All’interno troviamo, oltre che una ricostruzione della lunga giornata, persino una dotta spiegazione del simbolo che Santoro ha scelto per la sua sede pastorale. (altro…)

La disuguaglianza crescente è giustificabile?

di Roberto Polidori

La giustificazione economica e morale della disuguaglianza fra classi affonda le proprie radici nella notte dei tempi, ma si organizza in teoria organica durante la Rivoluzione Industriale inglese con Adam Smith, Malthus e Ricardo.
Adam Smith, in particolare, è considerato il fondatore della scienza economica moderna; è uno scozzese di famiglia molto agiata – figlio di un esattore del dazio – studente all’Università di Oxford, dove finirà per insegnare. (altro…)

Ognuno per sé, Dio per tutti

Farsi votare dallo “spread” non è stata una buona idea, come volevasi dimostrare. Dietro il termine “spread” non si nasconde un animale mitologico, ma un certo numero di portatori d’interesse ben remunerati e dall’aspetto umano che si insinuano nelle crepe di un sistema politico volutamente fragile. E’ dal conflitto d’interesse tra politica e finanza (1), infatti, che si sviluppa l’ideologica illusione della supremazia del “privato” sul “pubblico”. Illusione da propinare ai poveri cristi per eliminare i brandelli residui di Welfare; questa illusione diventa magicamente certezza (di introiti ed affari a rischio zero) per i mandanti dei guru che dispensano assiomi privi di senso logico. (altro…)

di Serena Miccoli

Il traffico durante queste festività ha permesso, a più di qualche automobilista, di soffermarsi qualche istante in più a guardare i cartelloni affissi in città: accanto alla normale sponsorizzazione di esercizi commerciali si sono distinti gli auguri natalizi cartacei – anche in gigantografia – rivolti da alcuni esponenti politici ai tarantini. Tale premura segnala il lento avvicinarsi dell’appuntamento alle urne per le amministrative al Comune di Taranto.
E’ stata soprattutto la destra ad utilizzare il pretesto delle festività per ricordare ai cittadini la propria presenza sul territorio, e il silente Pdl in particolare. In attesa dei congressi, elaborato il lutto per Franzoso – che sembra abbia molto inciso negli schemi del partito – questa formazione, dopo aver indossato la veste augurale, ha prodotto un primo documento che la proietta alle amministrative. (altro…)

Se la lotta all’evasione diventa una crociata

Dopo averlo bastonato con i tagli e gli aumenti di tasse e tariffe, finalmente anche il pubblico di sinistra ha avuto il suo sollazzo. Il Grande Inquisitore TorqueMonti questa volta ha diretto la sua scure contro i ricchi pasciuti e ingordi di Cortina, celebrando un grandioso auto da fè a base di scontrini mancati e fatture contraffatte: qualche decina di contribuenti sono stati costretti, loro malgrado, a recitare il mea culpa di fronte a folle televisive inferocite e finalmente gaudenti dell’altrui disgrazia. Adesso sì che sul tavolo dei sacrifici ci siamo davvero tutti. (altro…)

Una come tante, una come te

di Greta Marraffa

“Il rosso ti dona parecchio Grace, contrasta con la tua pelle chiara ed eterea”

Grace amava dipingersi le labbra di rosso porpora, lo faceva con estrema eleganza; questo la rendeva eccessiva, stravagante, a volte inopportuna.
Le piaceva farsi notare, brillava di luce propria e amava colorarsi. Tendeva spesso ad assomigliare a Cleopatra: quel trucco pesante ed eccessivo sugli occhi grandi color nocciola le attribuiva dieci anni di più.
Amava camminare sotto la pioggia; in quei momenti fingeva di essere un’attrice famosa, una dei film di Fellini; accendeva una sigaretta ed attendeva impaziente qualcosa … cosa non si sa!
La incontrai in una giornata soleggiata, mi colpì subito il profumo al Patchouli che emanava. Lei era seduta su una panchina nel parco, leggeva animosamente Memoria delle mie puttane tristi, un romanzo di Gabriel Garcia Marquez. (altro…)

La voce del mattone

di Massimiliano Martucci

Accade che a Martina Franca la Procura metta sotto sequestro un area boschiva e un cantiere edilizio in cui stavano per essere costruiti 44 appartamenti, tredicimila metri cubi di cemento colato in una pineta in cui esiste un’antica neviera. L’accusa dice che l’ex dirigente dello sportello unico per l’edilizia avesse dichiarato che l’intervento era solo per ristrutturare costruzioni già esistenti (mentre nella pineta c’erano solo pini e pigne) e che quella era un’area in cui si poteva comunque costruire, in barba al Piano Particolareggiato, scaduto nel 2000. (altro…)

L’insostenibile impossibilità di viaggiare

di Salvatore Romeo (’85)

Perché ti meravigli tanto se viaggiando ti sei annoiato? Portandoti dietro te stesso hai finito col viaggiare proprio con quell’individuo dal quale volevi fuggire.” Socrate

Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l’uomo deve poter viaggiare.” Andrej Arsen’evič Tarkovskij

Il viaggio è una delle ineluttabili e più dirette conseguenze della globalizzazione. Nei decenni passati non era difficile imbattersi in famiglie che per intere generazioni hanno abitato e vissuto in un’unica città, se non perfino nello stesso quartiere. Oggi la situazione è radicalmente mutata. I motivi che “spingono” le persone a viaggiare sono molteplici: nella maggior parte dei casi chi viaggia lo fa perché costretto a migliorare una situazione economica difficile. (altro…)