di Roberto Polidori

Incontro l’ingegnere Biagio De Marzo la mattina di Sabato nella sede storica dell’A.I.L. di Taranto, presieduta da Paola D’Andria, che tanto ha fatto per coagulare istanze isolate e non coordinate sul territorio. Ci tiene a dirmi che si tratta della sede storica di Altamarea, il luogo in cui sono state prese le decisioni importanti dell’associazione ambientalista: “nei momenti topici della nostra vita ci ricordiamo che abbiamo questa bella sede”.
L’ingegnere, il Presidente di Altamarea, è letteralmente uno scrigno di preziose informazioni tecniche, date, eventi che solo in parte possono essere riportate in questo pezzo. Preferisco cominciare dalla parte finale del nostro colloquio, quella che riassume il “dato politico” della recente evoluzione organizzativa del noto cartello ambientalista. Consiglio, per chi ha tempo e voglia, la lettura della seconda parte di questo colloquio, che pubblicheremo la prossima settimana e che analizza nel dettaglio i punti salienti della grande battaglia (per ora persa) condotta dal cartello ambientalista: la concessione di un’Autorizzazione Integrata Ambientale “vera”. (altro…)

L’importante è “partecipare”…

di Domenico Cinquegrana

Vado all’assemblea cittadina per le primarie su invito di stimati amici ed ex compagni di partito. Entro nella sala del Magna Grecia. Piena. La prima impressione è ottima. Di questi tempi aggregare tante persone è un miracolo. Poi pian piano i volti si fanno noti. Pochi cittadini, molti burocrati di partito. L’assemblea è già iniziata. Il comitato promotore spiega le norme del regolamento appena approvato. (altro…)

di Greta Marraffa

Il cielo grigio ed uggioso non ha raffreddato gli animi dei giovani ribelli. Non è riuscito a spegnere la loro voglia di riscatto e, con essa, il desiderio di mettersi in discussione.
Lo scorso giovedì 9 febbraio, all’Istituto Professionale per i Servizi Sociali “Liside” di Taranto, si è svolta un’interessantissima assemblea d’istituto che ha coinvolto non solo personale docente e corpo studentesco, ma anche numerosissime realtà associative cittadine, che conducono nella propria quotidianità una battaglia costante in difesa del territorio e dei beni comuni.
Una sperimentazione di socialità e condivisione, un mix di colori e di volti, di storie ed esperienze, raccontate con grande animosità di fronte ad un pubblico attento e coinvolto. Le quattro mura della palestra non sembravano così fredde e vuote: il calore delle voci e dei corpi addolciva una semplice e piatta giornata invernale.
Un fiume impetuoso di parole e di pensieri:”L’inquinamento che dobbiamo contrastare è quello culturale”– così un giovane ragazzo del Gruppo “Ammazza che Piazza” esordisce, tenendo energicamente il microfono in mano. “Pulire una piazzetta non è assolutamente fine a se stesso” – sottolinea caparbiamente – “il messaggio che vogliamo mandare è un altro: intendiamo proseguire questo percorso di valorizzazione e difesa del nostro territorio, una terra tanto bella ma così maledettamente martoriata”. (altro…)

Dai Tamburi i giovani chiedono riscatto

di Martino Di Lonardo

A giugno 2007 si pensava che Taranto svoltasse dopo anni di malgoverno affaristico di Cito e Di Bello. Dopo il dissesto più grande d’Italia, si pensava che Stefàno e la sua maggioranza potessero dare a Taranto una nuova linfa che partisse dal basso, che mettesse al centro grandi temi come ambiente, lavoro, università. Tutti pensavamo che Taranto con Stefàno potesse partire proprio dai suoi giovani, che in prima persona si impegnarono per farlo eleggere.
Nel 2007 ero poco più che diciottenne ed affrontavo la mia prima campagna elettorale da protagonista. In una città che era stata sfruttata prima da Cito e poi dalla Di Bello e si ritrovava in “mutande”, con 800milioni di euro di debiti, c’era entusiasmo e voglia di vero cambiamento. (altro…)

La libertà del posto fisso e dell’Art. 18

di Remo Pezzuto

La nostra Costituzione, intrinseca di diritti e libertà, lascia ampi spazi al legislatore di disciplinare le garanzie degli individui. In più di 60 anni di Repubblica Italia, numerosi sono stati gli interventi per garantire in primis il diritto al lavoro per tutti i cittadini. Così come è stato disposto dall’art 1 della Carta Costituzionale “L’Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro(altro…)

Oltre il mito della “vertenza Taranto”

di Salvatore Romeo (’84)

I quotidiani dell’ultima settimana ci hanno raccontato del viaggio che il sindaco Stefàno e il presidente della provincia Florido hanno computo alla volta di Roma. Obbiettivo della trasferta aprire una nuova “vertenza Taranto” che avesse al centro il risanamento ambientale del territorio e il suo sviluppo. Prescindendo dagli esiti dei colloqui avuti con esponenti del governo – a dire il vero pare che i due siano stati ricevuti soltanto dal capo di gabinetto del Ministero per lo Sviluppo Economico – è interessante soffermarsi sulle intenzioni della visita. (altro…)

Un attentato alla buona amministrazione? Chiediamolo a Giorgio Grimaldi

di Gaetano De Monte

Spesso i mezzi di comunicazione dalle nostre parti, tranne lodevoli ed isolate eccezioni, appaiono, non sappiamo se consapevolmente oppure no, poco curiosi; nei fatti di cronaca, poi, è d’uso affidarsi a veline e comunicati stampa, senza dar voce invece a chi i fatti li vive in prima persona. Nei giorni scorsi Giorgio Grimaldi, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà e sindaco di San Giorgio Jonico da pochi mesi, è stato vittima di un vile attentato (fortunatamente senza conseguenze). Un pneumatico incendiato è stato posto in piena notte davanti alla sua porta di casa, mentre Grimaldi dormiva con moglie e figli. Solo l’allarme dei vicini, che hanno avvertito il sindaco e che sono accorsi con lui a spegnere un principio di incendio, ha potuto scongiurare la propagazione del fuoco. Un atto intimidatorio molto grave ed attuato anche con mezzi insoliti. Eppure, curiosando tra i giornali ed ascoltando le tv locali, nessuno ha avuto la curiosità di chiedergli direttamente, attraverso un’intervista, cosa fosse accaduto. (altro…)

di Andrea Cazzato

“Esci partito dalle tue pagine facebook”. Iniziare questo pezzo così, profanando l’arcinoto verso di Majakovskij, rende bene il quadro di quanto sta accadendo alla politica locale, regionale e nazionale in Italia.
Da mero strumento propagandistico, il social network più famoso del mondo diventa sede di discussione e di “fare” politico. Già mi ero occupato, qualche articolo fa, dei “leoni da tastiera”, figure mezzo uomo mezzo tastiera che, amplificando il valore sociale dei nuovi mezzi di comunicazione, agiscono esclusivamente a mezzo computer e lanciano i loro proclami via web. Tali azioni, purtroppo – e me ne accorgo da molti “amici” di Facebook – provocano un distacco dalla realtà e dal contesto che spesso rende questi personaggi succubi di meccanismi che hanno poco a che fare con quante accade nel mondo non telematico.
Prendo le mosse da quanto letto nella pagina di un noto esponente provinciale tarantino del Partito Democratico che, incavolato con la propria dirigenza sulla questione primarie, ha sollevato un vespaio dal quale i grandi capi locali non son riusciti a trattenere le loro dita; ed hanno dovuto commentare da par loro (vedi). (altro…)

Se fa freddo copritevi, se fa caldo mettetevi all’ombra

di Massimiliano Martucci

Fa freddo: è emergenza freddo. Fa caldo: è emergenza caldo. Nevica: è emergenza neve. Più che un Paese, l’Italia sembra un malato allo stato terminale che non può prendere spifferi, non può graffiarsi, non può sopravvivere a nessun microbo. L’Italia, raccontata dai telegiornali nazionali, è così cagionevole di salute che si dimentica della crisi, non parla della benzina a 2 euro o dell’articolo 18 ma di interi paesi sommersi da una valanga bianca. Ok, davvero, le nevicate di questi giorni non si vedevano da anni, il Buran, il vento siberiano, ha combinato un bel po’ di casini, soprattutto al centro, eppure la domanda che dovremmo porci è se non potevamo prevederlo. (altro…)

La democrazia malata fra Clooney e i due mari

di Serena Mancini

Già da qualche settimana “Le idi di marzo”, ultima prova da regista di George Clooney, è uscito dalle sale italiane, dopo esservi rimasto a lungo. Eppure meriterebbe di essere riproiettato almeno fino alla prossima primavera, quando si terrà un’importante tornata di elezioni amministrative in diverse città d’Italia. Fra queste Taranto. Cos’altro è infatti il film del regista statunitense se non un campanello d’allarme rispetto all’ingenuità con cui ci si è soliti approcciare a certi stereotipi della “democrazia”? Oggetto della critica di Clooney è in particolare un rito consolidato della politica statunitense: le elezioni primarie. A nostro modo di vedere la scelta non è stata affatto casuale: quelle elezioni rappresentano infatti un momento di confronto all’interno dei partiti; ci si aspetterebbe, di conseguenza, una competizione basata sulla condivisione di alcune visoni fondamentali e soprattutto su un rispetto di fondo fra i concorrenti. Tanto più poi se questa sfida si svolge in un partito “di sinistra” (nel film il Partito Democratico USA), da cui ci si aspetterebbe una condotta ispirata a principi di giustizia. (altro…)