E adesso ammazzateci tutti

di Remo Pezzuto

“Una mattina mi son svegliato…” recita una canzone partigiana. Sabato forse non avrò trovato “l’invasore”, ma ho trovato un intero paese, una città, una scuola, una giovane vita dilaniati da un attentato terroristico. Tre bombole a gas collegate ad un timer sono scoppiate di prima mattina, alle 7.45, dinanzi all’Istituto Professionale “Morvillo-Falcone” di Brindisi. Una studentesse è morta e altre sono rimaste gravemente ferite. Nessuna rivendicazione, nessun movente. Le piste battute dagli inquirenti sono molteplici. Dall’attentato di stampo mafioso, a quello terroristico e forse a qualcosa di più grande. (altro…)

di Gaetano De Monte

Le competizioni elettorali in Puglia, ad eccezioni di alcune lodevoli eccezioni, ed in determinati momenti storici, hanno sempre avuto una triste fama. Sin dai primi anni del 1900, quando il sistema giolittiano al potere, servendosi di ogni mezzo – di ogni corruzione e di ogni violenza – fece di questa regione, e del Mezzogiorno più in generale, una terra di conquista per i deputati ministeriali. Lo stesso allargamento del suffragio non contribuì, soprattutto nei primi anni del secolo, a mutare di senso la lotta politica, che restava, priva di motivazioni politiche specifiche,  dominata dalle beghe personali ed amministrative dei singoli deputati, e ancorata agli interessi delle loro clientele al potere nei comuni, come nelle province. Mascherati con etichette politiche intercambiabili, le varie fazioni locali si scontravano e si battevano al solo scopo di conquistare il deputato governativo che da Roma permettesse poi il perdurare di quel “sistema”, attraverso il quale ottenere impieghi,  appalti, favori di ogni genere.  “ Le stesse autorità politiche provinciali, non esitavano a praticare contro gli oppositori tutti i mezzi repressivi in loro potere”[1]. E le masse popolari venivano coinvolte passivamente in una battaglia elettorale che, in qualunque  modo si fosse risolta, non avrebbe portato loro alcun vantaggio, ma solo perpetuato lo scandalo ”della deputazione meridionale, di questa corte di vili” [2] . (altro…)

di Roberto Polidori

Poco importa se Melissa sia morta per mano della Sacra Corona Unita, di un mitomane o di un atto terroristico: conta solo che alcune vite sono state spezzate, altre esistenze saranno fisicamente e psicologicamente violentate fino al loro termine. La piazza del 19 Maggio ci ha consegnato un altro importante elemento su cui riflettere:  la reazione della gente, poco incline ormai ad ingoiare le banalità di chi dovrebbe rappresentarla per garantire quel livello di “protezione” e speranza a chi costituirà – se non emigrerà – l’ossatura della nostra società.  Si può disquisire se le contestazioni di alcuni ragazzi siano state opportune oppure no, ma sono state  spontanee e – indipendentemente dalla natura del tragico evento – sono state indicative del fuoco che cova sotto la cenere. Conta, quindi, il significato con cui la piazza brindisina ha voluto contrassegnare il triste evento, addossando precise responsabilità alle personalità presenti in base al ruolo istituzionale ricoperto. (altro…)

Quattro mesi di morti bianche

a cura di Vega Engineering

Vacanze di Pasqua, Festa della liberazione, non hanno rallentato il bilancio delle morti bianche nel mese di aprile. Sono state 29 le vittime registrate dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering. E salgono così a 137 i decessi censiti nei primi quattro mesi del 2012. Un infortunio tragico per ogni giorno della settimana dal lunedì alla domenica. Unico dato positivo è che rispetto allo stesso periodo del 2011 è stata rilevata una flessione della mortalità pari al 13,3 per cento. Ma i decrementi non cancellano l’emergenza né i lutti che rimangono appunto parte della quotidianità del nostro Paese (altro…)

Dis-informali

di Andrea Cazzato

Siamo tornati negli anni Settanta? Una domanda che, dopo quanto accaduto a Brindisi, non possiamo non farci. Non starò qui ad analizzare la barbarie dell’attentato avvenuto nel capoluogo pugliese, ma vorrei cercare di capire come e cosa sono le vere “analogie” fra i nostri giorni e il nostro Paese 35/40 anni fa, quanto la scuola Cossiga abbia discenti in questo nuovo parterre di ministri tecnici, cosa si vuole risvegliare.
Domande particolari, credo, alle quali è piuttosto difficile rispondere con certezza. Lungi da me il complottismo, una delle nuove mode in voga in parte della sinistra. Però ci sono delle anomalie. Bombe ad Equitalia, le nuove Brigate Rosse che inscenano una protesta in un’aula di Tribunale, le rivendicazioni degli Anarchici Informali, rapine, ostaggi, attentati. Ed ecco che, come d’incanto, si solleva una voce: “Dateci poteri speciali”. (altro…)

A Martina Franca le schede elettorali sono truccate

di Massimiliano Martucci

Una notizia si è diffusa domenica intorno a mezzogiorno in città: sulle schede elettorali manca il nome di Franco Ancona (candidato sindaco del centrosinistra, ndr). La notizia si è sparsa in piazza, tra i capannelli di persone e rimbalzando da una bocca all’altra è arrivata fino ai giornalisti locali, che si sono ritrovati nel comitato centrale del candidato sindaco per le dovute verifiche. (altro…)

di Mara Pavone

Nei primi mesi del 2012 il governo ha approvato due decreti riguardanti rispettivamente l’accreditamento degli atenei e il reclutamento negli stessi. Anche questi provvedimenti, come quello riguardante l’aumento della tassa regionale, sono decreti attuativi della l.240/2010 c.d. “Legge Gelmini”. Questo dimostra ancora una volta come il Ministro Profumo non abbia intenzione di cambiar rotta rispetto all’ex Ministro. (altro…)

Musica contro la barbarie

di Cosimo Spada

Stamattina ero dal barbiere e pensavo al nuovo articolo che avrei scritto per questa rubrica, in parte era già scritto. Poi la radio del barbiere ha dato la notizia di Brindisi.

Non ce l’ho fatta a finire quell’articolo, uscirà la settimana prossima, volevo quindi scrivere poche righe su quello che è successo, su quello che sta succedendo adesso, a Brindisi, ma che ci toccano tutti, ovunque siete e ovunque leggerete questo articolo. Troppe parole sono superflue, ma alcune servono per prendere coscienza di ciò che sta succedendo proprio mentre scrivo. (altro…)