di Gaetano De Monte
Erano i ruggenti primi anni 2000, gli anni delle vacche grasse, quelli della Taranto da bere, ma soprattutto da spremere; della città da spolpare. Una dinastia di imprenditori più di ogni altra, i D’Addario, prosperava all’ombra del potere cittadino. Di quella stessa classe politica e dirigente che avrebbe prodotto, poi, un buco di bilancio pari a quasi un miliardo di euro. Di quel sistema che avrebbe governato Taranto per sette anni. E che restò sepolto sotto i colpi dei debiti e delle inchieste giudiziarie, che coinvolsero politici, imprenditori e funzionari comunali, accusati a vario titolo, di aver contribuito a prosciugare le casse del Comune. Quello che vedeva al vertice Rossana Di Bello, sindaco, e lady di ferro, marchiata dalla fedeltà a Forza Italia. Ed al suo fianco il vice- sindaco Michele Tucci, deputato dell’ Udc. (altro…)