Voglia di rivoluzione

di Massimiliano Martucci

C’era una sorta di rassegnazione nelle fila di persone per procurarsi il carburante in questi giorni di blocco totale provocato dai tir. Una fila di persone che accettava con dignitoso silenzio gli accadimenti, i minuti in fila per procurarsi qualche litro di gasolio per lavorare. Un silenzio che sembra avere radici più che nell’accettazione di una condizione, nella condivisione dell’azione portata avanti dagli autotrasportatori. (altro…)

E’ tutta colpa di Vendola

di Massimiliano Martucci

Ammesso e non concesso che sia possibile (e scientificamente interessante) definire le radici di un popolo, per quanto mi riguarda utilizzerei le storie popolari. Esse sono, secondo me, la struttura portante sulla quale vengono innestati tutti i tipi di narrazione. Esse custodiscono e diffondono archetipi letterari e antropologici che diventano la base portante di comportamenti, schemi di pensiero. Le storie popolari potrebbero essere considerate l’alfabeto dell’immaginario. (altro…)

Se sono i comici a dover dire come va la vita

di Massimiliano Martucci

Natalino Balasso, il comico, ha fatto una video parodia come testimonial della Mercedes. Il video è stato pubblicato su Youtube a ridosso dei fatti di Cortina, in cui un manipolo di finanzieri ha messo a soqquadro la tranquilla vita dei “magnasghei” vacanzieri. Il video è una presentazione di un modello della casa tedesca extralusso, uno di quei modelli che valgono quanto una masseria. (altro…)

La voce del mattone

di Massimiliano Martucci

Accade che a Martina Franca la Procura metta sotto sequestro un area boschiva e un cantiere edilizio in cui stavano per essere costruiti 44 appartamenti, tredicimila metri cubi di cemento colato in una pineta in cui esiste un’antica neviera. L’accusa dice che l’ex dirigente dello sportello unico per l’edilizia avesse dichiarato che l’intervento era solo per ristrutturare costruzioni già esistenti (mentre nella pineta c’erano solo pini e pigne) e che quella era un’area in cui si poteva comunque costruire, in barba al Piano Particolareggiato, scaduto nel 2000. (altro…)

Quel senso di comunità smarrito. Cosa ci insegna la strage razzista di Firenze

di Massimiliano Martucci

Le immagini della strage di Firenze scorrono davanti agli occhi nitide e perentorie. La mano era squilibrata forse, ma era armata da frequentazioni di gruppi e ideologie che legittimano il gesto violento contro l’invasore, lo straniero, il diverso. Questo solo per premettere il punto di vista da cui parte questo racconto. (altro…)

Licenziati dalla crisi. Ovvero la scomparsa delle responsabilità

di Massimiliano Martucci

La crisi ci obbliga ad assumerci delle responsabilità. Rimbocchiamoci le maniche, stringiamo la cinghia, asciughiamoci il sudore e siamo pronti a subire aumenti e tagli, attacchi al sistema di diritto e riforme antidemocratiche. La crisi chiama e ogni cittadino è tenuto a rispondere, per il bene dell’Italia, dell’Europa, dell’Euro.
Sembra questo il messaggio che da qualche settimana viene lanciato ripetutamente dai media mainstream, attraverso articoli, interviste, grafici, sondaggi. La crisi chiama e tocca a tutti difendere le postazioni dai non ben definiti nemici. Siamo in guerra, sembra, e dei nemici da cui dobbiamo difenderci non sappiamo che i loro nomi: Spread, Bund, Btp, Mercati. Chi sono, come sono fatti, per conto di chi attaccano, solo in pochi fortunati lo sanno. (altro…)

Strategie mediatiche sulla pelle dei migranti. Poco male, tanto è nera

di Massimiliano Martucci

In principio è lo ius soli, ovvero il principio di legge secondo il quale la cittadinanza del neonato è della terra in cui viene alla luce. La proposta della cittadinanza arriva diritta diritta da una campagna di sensibilizzazione che si chiama “L’Italia sono anch’io” ed è promossa da tanti enti, anche di natura trasversale, che sono particolarmente sensibili all’argomento dei diritti di cittadinanza. La campagna diviene ufficiale a fine settembre, si fanno i banchetti in giro per l”Italia, finché quel buontempone di Napolitano non ha l’ardire di pronunciare in un discorso pubblico il suo accordo con la proposta. (altro…)