di Luciano Manna
“Vorrei dire che in questo momento vi trovate in un posto in cui abbiamo nascosto qualcosa lontano da voi e abbiamo sofferto molto per esser certi che voi foste al sicuro. Ci preme anche che sappiate che questo luogo non dovrebbe essere violato e che questo non è un luogo in cui voi potete vivere. Dovete restare lontani da questo luogo e solo così sarete al sicuro.
Ora mi trovo in questo luogo dove voi non dovreste mai venire, lo chiamiamo onkalo che significa “luogo nascosto”, questo posto non risulta ancora completato, i lavori sono iniziati nel ventesimo secolo quando io ero solo un bambino, saranno completati nel ventiduesimo secolo, molto dopo la mia morte. Onkalo dovrà durare 100.00 anni, nulla che sia mai stato costruito dall’uomo è durato nemmeno un decimo di questo tempo, ma noi ci consideriamo una civiltà molto avanzata, se avremo successo onkalo diventerà il lascito più duraturo della nostra civiltà, se voi in un’epoca lontana lo troverete, cosa potrà raccontarvi di noi?”
Inizia così la serata del Rising Love che ospita l’evento “artisti contro il nucleare”, nel cuore della capitale, nel quartiere testaccio. Intorno alle 22 si inizia con la proiezione del film documentario di Michael Madsen “Into Eternity”. Un pugno dritto nello stomaco per quanti riempiono il locale, un film che non lascia spazio alle opinioni nel momento in cui ti sbatte davanti la cruda realtà, in questo caso la questione dello stoccaggio delle scorie nucleari prodotte nei siti finlandesi, ma comunque un problema di tutti i paesi che ne producono. Scorie che vengono depositate in cilindri metallici immersi in vasche piene d’acqua poste nelle viscere della terra, in un formicaio scavato nella roccia a 4 km di profondità. È il sito di Onkalo che sarà terminato nel 2100 e dovrà custodire le scorie per centomila anni, quando le scorie saranno ormai innocue.
Nel locale sono allestiti i banchetti informativi di PEACELINK presente con la sua storica esponente Lidia Giannotti e con l’ausilio di un breve clip a cura di Luciano Manna. Hanno raccontato un pò’ di storia e verità sull’ILVA di Taranto, una timeline delle denunce e della campagne portate avanti quando le istituzioni politiche e sanitarie ignoravano la presenza delle diossine negli alimenti sino ad arrivare ad oggi. GREENPEACE che in occasione del primo anniversario del disastro di Fukushima ha presentato in anteprima il film documentario “Into Eternity” contro i rischi del nucleare nel Mondo. LEGAMBIENTE intervenuta a sostegno della campagna “Incazzati Neri, No Al Carbone” con materiale informativo e attività di comunicazione. SALVACICLISTI l’ambiziosa campagna di sensibilizzazione nata sulle pagine del Times e ripresa in Italia da un accanito gruppo di blogger e cicloattivisti, rilancerà il tema della sicurezza dei ciclisti sulle strade Italiane. ZERO WASTE con la proiezione di un video-spot realizzato ad hoc, darà inizio in pompa magna alla raccolta firme relativa alla Delibera di Iniziativa Popolare, avviando così la campagna “diamocidafare per Roma verso Rifiuti Zero”.
Alla mezzanotte il locale è pieno di gente e si inizia ad ascoltare la buona musica con le performance di Adriano Bono insieme alla Torpedo Sound Machine, si prosegue con l’artista targato TA, Fido Guido Zuingo a cui viene molto difficile lasciare il palco, canzoni a raffica intervallate da alcuni suoi pensieri dove non si risparmia nessuno, le problematiche vengono esposte tutte e le parole vengono su dalla pancia con l’energia e la grinta di chi è cresciuto in un quartiere di periferia a forza di ginocchia sbucciate “sotto i portici di casa”. La voglia di riscatto alimenta un talento sempre più seguito non solo dai tarantini ma ormai affermato nel panorama musicale nazionale. Il padrone di casa, nonché organizzatore dell’evento, è Adriano Bono, voce dei Radici nel Cemento sino al 2009 e impegnato in diversi progetti che lo vedono protagonista nei Reggae Circus dove è domatore di leoni e ring-master, uno strepitoso spettacolo itinerante che fonde musica dal vivo e arte circense.
E’ contento della serata, anzi oltre le quattro del mattino è soddisfatto di una nottata di musica e problematiche sociale perfettamente espresse e recepite dai presenti al Rising Love, Adriano ha il tempo di rilasciarci il suo commento a caldo. “La serata è stata un successo. Una nutrita rappresentanza della parte migliore di questo paese si è aggregata, ha scambiato informazioni su tematiche della massima importanza, ed è uscita dalla sala certamente più consapevole di quando è entrata. Per la parte relativa allo spettacolo l’entusiasmo è stato ai massimi livelli, molti i Tarantini che rispondevano alle incitazioni di Fido Guido durante il suo coinvolgente set, costantemente inframmezzato da parole importanti sull”ILVA e altre questioni cruciali coadiuvato dagli interventi degli esponenti di Peacelink, la musica, ancora una volta, ha dimostrato di essere il vettore migliore per entrare nelle coscienze della gente smuovendole e provocando in ognuno politiche sociali e per il bene di tutti”.
Anche Lidia Giannotti di Peacelink, nonostante le prime ore del giorno, ha voglia di dire la sua in merito alla serata. “C’era tanta gente ad ascoltare Fido Guido, che ha cantato più canzoni del previsto, chiedendo al pubblico se ci stava … Insieme a lui sul palco ho ricordato , mentre scorrevano le immagini dell’intervista a Alessandro Marescotti , che nelle sue canzoni Guido racconta molto bene le storie della nostra città ed è amato dai giovani tarantini. Sono quegli stessi ragazzi che stanno dimostrando sempre più amore e attenzione per la loro terra, in questi ultimi anni. Nel video-intervista sono descritti i passaggi più importanti che hanno portato alle indagini penali sull’Ilva e alla giornata “storica” del 17 febbraio (sia nelle aule del Tribunale , dove si parlava delle perizie sugli inquinanti , sia fuori, grazie a una manifestazione forte e spontanea). Ho ricordato però che è tutto collegato, che l’aria, l’acqua e i cibi si spostano, che bisogna occuparsene in prima persona … Anche a Roma la situazione ambientale non è rassicurante, e soprattutto , mentre ormai non si potrà mai più ignorare il dramma tarantino , che ci sono vicende e processi ancora nell’ombra.
Sul nostro banchetto, infatti, c’era spazio per le morti del lanificio Marlane-Marzotto (Praia a Mare), con l’appello che richiama l’attenzione sugli intoppi che quel processo incontra da anni. Così come nel video-intervista la coincidenza di date (l’inizio dell’indagine “Mani pulite” su Tangentopoli, il 17 febbraio 1992) è spunto per una riflessione sul “disvelamento” di realtà conosciute da tutti, vogliamo simbolicamente collegarci a quest’altro importante processo, affinché il 30 marzo , anche nel Tribunale di Paola , l’udienza fissata si svolga senza intralci e porti un contributo importante all’accertamento della verità”.