di Andrea Cazzato
Casus belli? L’Italia peggiore? Fancazzisti? Questi giorni post-elettorali/referendari di giugno ci hanno regalato perle comunicative a frotte.
Partirei da Giorgio Stracquadanio, che, preso da un attacco di autolesionismo puro, ha dato contro prima ai dipendenti pubblici, rei di “non fare un cazzo” (e qui cito) e poi ha chiamato “panzone” il blogger democratico Mario Adinolfi, distinguendosi per il suo eloquio maturo e privo di eccentricità. Forse vi ricorderete di Stracqui per affermazioni a favore della prostituzione per fare carriera politica, o per quel toccante pensiero sul terremoto aquilano: “era una città che stava morendo, indipendentemente dal terremoto e il terremoto ne ha certificato la morte civile” ed altri innegabili spunti di acume intellettivo.
E Brunetta può essera da meno? Il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, ha avuto l’ardire di tacciare i precari come “l’Italia peggiore”, interrompendo, durante una conferenza, una donna che interveniva, a nome della rete dei precari, per porre delle domande al Mini-stro(nzo)! Renato non è nuovo a queste uscite di stile; come dimenticarsi degli attacchi alle “retrograde” Calabria e Campania, ai “fannulloni” della Pubblica amministrazione (ecco da chi l’aveva sentita Stracqui), al “culturame” riferito al mondo del cinema italiano.
Che elementi fantastici, che personalità di spicco, quanta moderazione dal Popolo delle Libertà; avranno prima sentito Bisignani, o se ne sono usciti così, giusto per prendersi un po’ della libertà che c’è nel nome del loro movimento?
Ma, per fortuna, non c’è solo il Pdl. Fremiti di goduria si sono provati anche a Pontida, dove la Lega Nord ha tenuto l’annuale incontro per la stagionatura dell’erba per le mucche contro le Quote Latte. Tra un’ampolla e un rutto del leader, si sono susseguiti sul palco i farneticanti uomini verdi, osannati da una folla di signori dallo sguardo vivo e intelligente. Proposte epocali si sono succedute a ritmo frenetico; il vero coupe de theatre, già preannunciato qualche giorno prima dei ballottaggi, è la proposta di spostare a Monza, alcuni ministeri residenti oltre il Po. Niente di meno, c’era proprio il sindaco brianzolo Mariani a presentare il progetto: occupazione di parte della Villa Reale, capolavoro architettonico del capoluogo lombardo, nonchè dotata di un parco immensamente meraviglioso. Su questa proposta si è scatenato il macello; Polverini e Alemanno hanno levato gli scudi in segno di protesta contro il governo e la maggioranza. Ed è proprio il sindaco di Roma, che ospite al tg di La7, che cerca di dialogare, in diretta tv, con l’esponente più importante della Lega a Milano, Matteo Salvini (si, quello dei posti riservati ai milanesi sui tram). Alla domanda del conduttore Mentana, se fosse quello il “casus belli” in grado di scatenare la caduta del Governo, il buon Matteo, per meglio adattarsi all’ambiente che lo circondava, risponde da Pontida che saran pure belli, ma a Roma ci son troppe cose. Che pure tu, Mentà, ti metti a sparare sulla croce rossa?
Quando ho scritto l’articolo, hanno detto “solo” questo. Ma, viste le premesse, sono convinto possano fare meglio, quindi mi perdonerete le eventuali omissioni. Signori, qui si vaga nel buio più totale. Non accendete la luce però, è così divertente!