di Andrea Cazzato
I fratelli Blues sono in macchina, bloccati in pieno Illinois da una manifestazione neonazista. Intorno a questa dimostrazione, il clima che si respira è “negativo”: proteste, insulti e urla contro questi nostalgici hitleriani. Ad un certo punto, l’idea. Per liberare la strada e il ponte occupato, Elwood Blues preme l’acceleratore e si lancia a tutta velocità contro i membri del Partito socialista americano dei bianchi. Dopo una prima reazione di orgoglio ariano, questi sono costretti a gettarsi dal ponte per evitare di essere investiti.1
Quanti di voi, avendo la possibilità avrebbero agito come i Blues Brothers? Io sì, senza nessuna esitazione. Datemi dell’illiberale, dell’anti-democratico ma rimango dell’idea che elementi di questo genere non possano meritare gli stessi diritti di libertà di tutti gli altri.
In questi anni molti sono stati gli emuli, purtroppo reali questa volta, dei nazisti dell’Illinois. Senza andare troppo lontano, posso fare l’esempio degli “italianissimi” di Forza Nuova, che di recente si sono visti sfilare per le strade di alcune città nelle loro parate con croci celtiche e affini, nella loro nuova divisa che sembra citare, non so quanto casualmente, il film “L’Onda”: camicia bianca linda e jeans. Al di là del ridicolo nome (tutto può ricordarmi il movimento di Fiore, fuorchè qualcosa di nuovo), questo gruppetto sembra dilagare in molte città, cercando contatti con le realtà locali più preoccupate per la nuova ondata di insicurezza (per me, spesso, mediaticamente indotta), tirando fuori vecchi slogan di regimi finiti a testa sotto, organizzando convegni di storia revisionista e invitando la peggior feccia della destra radicale nel nostro Paese. Il pericolo reale di questo movimento, come anche quello di Casapound2, è da trovare nel mix di politiche xenofobe, nazionalistiche e sociali, che fanno di questi movimenti le risposte più semplicistiche alla crisi economica attuale.
Per vedere quanto questa ansia non sia solo una mia “pippa” esistenziale, basta voltare lo sguardo verso la Grecia, e rendersi conto delle attività del partito Alba Dorata, versione in salsa ellenica della destra neonazista. Usciti con una buona affermazione elettorale dopo le ultime consultazioni, i nostri si sono resi protagonisti di moltissimi atti che travalicano ogni limite di legalità. Oltre lo spettacolino indegno ma volutamente pittoresco dell’ “Alzatevi davanti al nostro leader”, inscenato il giorno dopo a scapito dei giornalisti accorsi per la conferenza stampa, eccoli malmenare manifestanti, anarchici o semplici migranti, spaccare le bancarelle di un noto mercato ateniese per “farla pagare agli stranieri” che osavano esporre la loro merce accanto ai greci e minacciare chiunque cerchi di mettere a nudo le loro reali intenzioni. Ancora più allarmante, però, è la connivenza, che gli stessi incauti leader di Alba Dorata vanno pubblicizzando3, con settori delle Forze Armate elleniche. Conoscendo alcuni nostri membri (parola più che mai giusta, in questo caso) delle forze di polizia, la cosa non mi meraviglia particolarmente. Basta dare un’occhiata a quanto uscito dagli atti processuali della Diaz e di Bolzaneto, che eccellentemente Fabiana cita nell’articolo dello scorso numero parlando di repressione4, per rendersi conto della potenziale riedizione di tali connivenze anche in casa nostra. Sia chiaro, non tutti i poliziotti, i carabinieri, ecc. sono così. Di sicuro, all’interno di questi corpi, è presente personale all’altezza ed adeguato, però non è possibile nascondere un preoccupante dilagare di questi fenomeni anche in queste realtà, che, troppo spesso, sono immerse nel mito della disciplina e dell’ordine, tanto cari agli estremisti di destra (e non solo..). Quanto accaduto con le manifestazioni che in questi mesi hanno visto scendere tante persone nelle piazze italiane, e le risposte che di giorno in giorno si fanno più violente da parte di chi è chiamato a tutelare l’ordine, non fa presagire nulla di buono.
Spero sia solo una mia paranoia, ma sento puzza di olio di ricino. Le soluzioni a questi problemi possono essere tante: una maggiore unità nelle forze che si oppongono a queste realtà, un maggiore controllo di quanto accade nelle varie caserme, una più scrupolosa attuazione di quanto la Costituzione vigente afferma, una risposta socialmente (e non solo finanziariamente) forte di chi governa il nostro Paese.
Nel frattempo ci si distrae pensando a nuotatori di stretti, a primarie di coalizione ma senza coalizione, a Santanchè che vogliono cambiare partiti di cartone, mentre in Italia aumentano le manifestazioni di questi ridicoli figlioletti della Lupa. A volte mi sembra di vederli per le città, mentre camminando in parata, bloccano il traffico. Ma come Elwood, nel dubbio, io accelero!
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1Per vedere la scena http://www.youtube.com/watch?v=ltEFMwLnQ-Y
2Per le differenza fra Casapound, Forza Nuova ed altri elementi, consiglio la visione del documentario Nazirock di Claudio Lazzaro (http://video.google.com/videoplay?docid=8979516055754748005)
Caro Andrea, banalizzare e farne un quadretto semplicistico e folcloristico è il modo peggiore di contrastare le derive eversive e xenofobe presenti nella destra.
Così non si fa’ che tirare acqua al loro mulino e rafforzare proprio gli elementi più rozzi e aggressivi.
Quando si avrà il coraggio di giudicare obiettivamente e onestamente, scendendo per un attimo dagli steccati della faziosità e partigianeria, ormai ridicoli e totalmente privi di alcuna ideologia fra l’altro?
Non vado nei dettagli, non fornisco fonti, e sono forse stato laconico, me ne scuso e spero che questo messaggio non offenda nessuno e sia anzi di stimolo per approfondire e farsi un’idea più rispondente al vero delle cose.
D’altronde per contraddire queste generalizzazioni basta davvero poco.
Saluti e complimenti per il blog, che non visitavo da tempo ma vedo evolversi sempre più verso il meglio.
La ringrazio per aver lasciato questo preziosissimo e “docile” commento.
Oltre la battuta, che spero mi sia concessa, le chiedo il metodo migliore per poter parlare di questi fenomeni. Purtroppo la mia “sensibilità” non mi permette di poter analizzare i fatti in maniera obiettiva. Le chiedo la cortesia di indicarmi delle fonti più attendibili (seppur alcune di quelle citate da me, vedi BBC o il documentario Nazirock, non mi sembrano questa grossa partigianeria). La prego, inoltre, di contraddirmi dove nota che ci sia una mia generalizzazione o una mia superficialità.
Caro Andrea, mi piace particolarmente la leggerezza che permea il tuo scritto che, al contrario , tratta di un argomento di drammatica attualità. Il parallelo con il film del 1980 di John Landis – tra i miei favoriti – accentua, a parer mio, ancor più l’urgenza di una reazione ad un fenomeno che viene da lontano.
Naturalmente il mio giudizio risente della ripulsa assoluta e definitiva che nutro nei confronti di qualunque espressione anche lontanamente assimilabile alla destra xenofoba di matrice nazifascista. La circostanza che, in nome di una democrazia di plastica, di un ipocrita politically correct si dia spazio e si legittimi l’esistenza di simili entità anche da parte di certa sinistra è alla base del rinnovato sbocciare di fenomeni quali Alba Dorata e consimili. Obiettivamente non è possibile confrontarsi con chi mette in pratica ragionamenti ed atti basati su di una farneticante primazia razziale. Costoro vanno combattuti ed emarginati in ogni luogo ed in ogni tempo, nessuna discussione, nessun cedimento.
Il tuo articolo “ironicamente serio” mette in evidenza la sottovalutazione del fenomeno, che spinge alcuni a concetti “arditi” come la pacificazione storica, ad altri a definirlo come folkclore di dubbio gusto. Il tuo articolo mi è piaciuto molto e “Ma come Elwood, nel dubbio, io accelero!” anch’io.
[…] mio ultimo pezzo ho parlato dell’avanzata neofascista e neonazista che, in Europa soprattutto, vive in questi […]
[…] mio ultimo pezzo ho parlato dell’avanzata neofascista e neonazista che, in Europa soprattutto, vive in questi anni […]