Cosa c’è oltre la crisi

di Mara Pavone

L’Europa sta vivendo un momento storico particolare, caratterizzato da una forte crisi economica che – è innegabile – ha colpito il nostro paese al pari di altri.

Il governo “politico” è stato sostituito dal governo “tecnico” perché il primo non è stato capace di porre in essere le misure necessarie per uscire dall’incubo dello spread, misure che poi sono state sapientemente “suggerite” dall’Europa.

Ma qual è stato il risultato? In nome del benessere economico tutti i governi d’Europa hanno tagliato fondi in ogni settore: scuola, università, cultura, sanità, welfare. Ci è stato detto che dobbiamo fare dei sacrifici per far uscire il nostro paese della crisi.

Ma siamo davvero sicuri che sia questa la strada giusta? Possibile che imporre “dall’alto” delle limitazioni alla spesa sociale possa portare al benessere dei cittadini?

Forse è arrivato il momento di interrogarci: dobbiamo capire se il modo in cui produciamo, governiamo un paese o formiamo le nuove generazioni sia quello giusto. Considerando la situazione attuale la risposta è abbastanza scontata.

Facendo riferimento a qualcosa che ci riguarda da vicino, il caso ILVA è la perfetta sintesi di un sistema che non funziona. Il dramma che stiamo vivendo è frutto di un modo di produrre caratterizzato da impianti antiquati, una mentalità imprenditoriale che punta solo al profitto a scapito della collettività ed di una classe politica incapace di garantire i diritti dei cittadini.

L’unico strumento che abbiamo per uscire da questa situazione è il sapere; attraverso la conoscenza possiamo analizzare in modo critico la nostra società e possiamo studiare delle alternative.

Il problema è che il sapere è stato intrappolato: sono stati tagliati fondi all’istruzione, alla cultura e, allo stesso tempo, i luoghi della formazione – scuole e università – vengono gradualmente privatizzati (l’ingresso di soggetti esterni al mondo accademico all’interno dei consigli di amministrazione delle università ne è un esempio).

La soluzione è lottare per la liberazione dei saperi.
Dobbiamo rilanciare la natura “pubblica” del sapere: scuola ed università pubblica devono essere il luogo di elaborazione di un nuovo modello di società basato sulla creazione di un pensiero critico, ricerca di qualità, eguaglianza sostanziale e un nuovo modo di pensare l’economia.

Proprio perché crediamo che l’università sia uno dei luoghi principali dove interrogarsi e discutere, abbiamo pensato a un ciclo di seminari per analizzare due tematiche molto attuali: la green economy e la riforma del lavoro.

Nel primo seminario, previsto il 24 ottobre¹, verrà discussa la possibilità di utilizzare la green economy come un mezzo per uscire dalla crisi. Esperti di energie rinnovabili, relazioneranno sulle opportunità connesse all’adozione di processi e tecnologie a basso impatto ambientale. Lo sviluppo di questi nuovi settori potrebbe rappresentare non solo un fattore di miglioramento della qualità della vita nelle nostre società, ma anche una notevole spinta all’innovazione dei sistemi economici, favorendo così una ripresa robusta e rispettosa delle compatibilità ambientali.

Nel secondo seminario, previsto il 29 ottobre², verranno analizzate le modifiche che hanno interessato il mercato del lavoro e i diritti dei lavoratori con la L. 92/2012 cd. “Riforma Fornero”: che rapporto ha la diffusione di forme contrattuali “flessibili” con l’esplosione della crisi? Quest’ultima quali tendenze ha determinato sul piano delle relazioni industriali e della loro traduzione giuridica? Quali sono gli effetti che si avranno nel mercato del lavoro con la flessibilità in entrata e i licenziamenti “facili” (flessibilità in uscita)? E quali alternative esistono alla ulteriore frammentazione delle tipologie contrattuali? Perché riappropriarsi della tutela reale e quindi del reintegro per i licenziamenti senza giusta causa (l’opportunità del referendum)?

Con questi eventi, in collaborazione della rivista on-line “Siderlandia”, della Camera del Lavoro CGIL di Taranto, della FISAC e FIOM- CGIL, vogliamo creare dei momenti di studio dedicati alle studentesse e gli studenti del Polo Universitario Jonico, mettendo a confronto i giovani dell’università locale con personalità di chiaro spessore scientifico.

Pensiamo che con queste iniziative si possa stimolare interesse, tanto nella componente studentesca quanto nell’intera cittadinanza, per favorire un dibattito cittadino sulle forme di sviluppo della società e favorire un corretta discussione della comune sensibilità culturale.

¹ II Facoltà di Economia – Via Lago Maggiore angolo Via Ancona (Salinella) – aula II primo piano ore 10 – evento FB https://www.facebook.com/events/482588341775040/

² II Facoltà di Giurisprudenza – Via Duomo (città vecchia) – sala di rappresentanza piano terra ore 10 – evento FB https://www.facebook.com/events/455485544490808/