Come uccidere un metallaro assicurandosi che non torni come spirito demoniaco (agile guida alla sopravvivenza)

di Cosimo Spada

Io non odio i metallari, ma c’è chi li odia e questa rubrica ne deve tenere conto. Da lungo tempo Andrea Cazzato, coadiuvato da Serena Miccoli, ma segretamente guidati dai due Salvatore Romeo, spingono affinché questa rubrica affronti l’annoso problema del metallaro che non è accettato da tutti.

Ora seguirà una descrizione del metallaro per chi non lo conosce.

Il metallaro ascolta il metal. Ma il metal non è mica un genere unico; al metallaro piace sempre mischiare le carte ed essere inafferrabile così crea sempre nuovi sottogeneri di metal ed appena a molti inizia a piacere quel sottogenere il metallaro ne crea subito uno nuovo per pochi intimi.

Ecco che abbiamo il Death Metal (per chi ama la morte), il Trash Metal (per tutti quelli a cui non dispiace la monnezza), il Black (per tutti quelli che vogliono bene al diavolo), il Gothic (per tutti i fan dei Goti e dei Visigoti) ed anche l’Epic (per tutti quelli che amano vestirsi da Frodo Baggins anche quando vanno a letto) ecc. Mentre scrivo questo pezzo stanno nascendo altri ventidue sottogeneri metal di cui potremo parlare nei prossimi anni.

Come riconoscere un metallaro?

Egli porta sempre i capelli lunghi, qualsiasi sottogenere suoni, spesso li porta legati con un comodo (ma orribile bisogna dirlo) elastico, possibilmente nero; altrimenti potrebbe essere accusato di essere un “poser”. Parola con la quale il metallaro può condannare qualsiasi infrazione al codice metallico e che produce di conseguenza l’allontanamento del poser da qualsiasi consesso di metallari e il fondato rischio di perdere la vita. Il metallaro indossa inoltre sempre jeans stretti, perché magrissimo, da abbinare o a scarpe da basket che dovranno essere ben rovinate, oppure gli anfibi neri perché è tenebroso. La questione fondamentale sta nella maglietta; è qui che il metallaro si gioca tutto. Per il metallaro la maglietta deve ritrarre l’effige della sua band preferita, ma attenzione: che la band non sia troppo famosa eh! Altrimenti si potrebbe essere accusati di essere dei poser con tutte le conseguenze di cui abbiamo parlato prima.

Generalmente la maglietta accettata da tutti i metallari deve prevedere a scelta: 1) uno scheletro incazzato che uccide o scopa una vergine; 2) Satana incazzato che tortura qualcuno o scopa una vergine; 3) la band incazzata che guarda storto verso l’obbiettivo o che si scopa una vergine.

Infine occorre aggiungere che spesso il metallaro studia o è laureato in Informatica.

Dopo queste sommarie, ma doverose, informazioni preliminari circa il metallaro medio è venuto il momento di affrontare il fulcro di questa breve guida. Devo però dire subito che il metallaro non ha paura di morire, anzi, cerca la morte. Morendo, magari di morte violenta, il metallaro potrebbe tornare in vita come spirito demoniaco realizzando così il suo sogno di scrivere un pezzo metal sulla sua nuova condizione e magari di scoparsi una vergine. Non ridete. Queste non sono cazzate, è successo ad un ragazzo metallaro di Lizzano, ed ora a Lizzano non c’è più pace; quindi continuate a seguire questa guida così vi eviterete un sacco di problemi.

Innanzi tutto bisogna dire che non è importante la modalità dell’omicidio. Vanno bene tutte le modalità classiche. Però non sono da escludere anche modalità più fantasiose: ad esempio potreste fargli leggere un qualsiasi libro di Fabio Volo facendogli credere che è una biografia degli Slayer, oppure rasarlo completamente lasciandolo morire di crepacuore o infine potreste farlo fuori facendogli ascoltare una compilation di ballate romantiche.

Il segreto per evitare che ritorni nelle nuove spoglie demoniache sta tutto nella musica che deve accompagnare l’uccisione.

Il metallaro è molto sensibile alla musica che ascolta, una minima variazione delle sonorità verso le note gravi lo rafforzerebbe rendendo inutile tutto il lavoro svolto.

C’è un solo artista che può abbattere un qualsiasi metallaro o spirito demoniaco: Gianni Drudi.

A primo ascolto Gianni potrebbe essere considerato un cantante demenziale. Poveri stolti, non fermatevi alla superficie ed ascoltate attentamente le sue canzoni: cos’è “Tirami su la banana col bacio” se non una canzone che invita a non arrendersi alle prime difficoltà? E che dire di “Prendi la pecora”? Una perfetta canzone contro l’abbandono degli animali, un tema da sempre caro al nostro Gianni. Ed infine il suo più grande classico il monumentale pezzo dal titolo “Fiki Fiki”, un invito transnazionale all’amore. L’originale mix di buoni sentimenti e ritmi danzerecci fanno sì che il male che alberga nel metallaro non trovi via d’uscita impedendo gli esiti di cui vi ho parlato poco più su.

Spero di esservi stato d’aiuto con questa breve guida. Siderlandia e Perle ai Porci vi sono vicini e vi dicono che non siete soli. Ciao.

Mentre scrivevo questo pezzo ascoltavo:
The Constantine, Shine A Light, 2003

4 Comments

  1. Anonimo Dicembre 12, 2012 3:51 am 

    ahahaha bravo Mimmo!
    E non farti influenzare dai due Salvatore Romeo, ti RACCOMANDO!!!

  2. Mimmo Spada Dicembre 12, 2012 3:42 pm 

    grazie Anonimo, è una guerra costante, ma non mi batteranno

  3. giannidrudi Dicembre 15, 2012 12:04 pm 

    facciamo fiki fiki mimmo???

  4. Mimmo Spada Dicembre 15, 2012 12:47 pm 

    prima però beviamo qualcosa insieme, non sono mica uno di quelli!!!

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