Poche ore fa, dopo un delizioso té con i biscotti, abbiamo deciso di evocare Satana per un’intervista sulla sua influenza sul mondo del rock.
Era nell’aria da tempo, ma avevamo tutti paura delle conseguenze. Poi però, dopo diversi bicchieri di Gin Lemon (poco Lemon devo dire) il coraggio è arrivato; il problema allora è diventato trovare un rituale che funzionasse allo scopo. Grazie all’instancabile lavoro di Serena Miccoli e Pietro Rizzi abbiamo trovato un ottimo libro col rito giusto; era nella biblioteca della facoltà di Giurisprudenza di Taranto, nella sezione di diritto ecclesiastico.
Avevamo tutto affinché il rito avesse successo, ci mancava solo una persona che si offrisse volontaria come “contenitore” per il Maligno evocato. Subito si è offerto il roccioso Andrea Cazzato. Non lo spaventava affatto la possessione satanica. Infatti raccontava che una volta un suo cugino che viveva a Rapallo era stato posseduto dal demonio e si era trovato bene, almeno così ricordava; adesso però viveva in montagna e voleva sposare un cinghiale.
Malgrado questa storia famigliare bizzarra, il rito ha avuto successo.
Dopo fumo, urla e qualche birra finalmente Satana è entrato nel corpo di Andrea e ben volentieri ha deciso di rispondere alle mie domande sui suoi rapporti con il mondo della musica.
Buona lettura:
Mimmo: Innanzi tutto buongiorno, come la devo chiamare?
Satana: Ciao Mimmo chiamami pure Satana, diamoci del tu.
M: Wow quanta affabilità! Immaginavo molta più foga o rabbia.
S: È solo la propaganda dei nostri avversari (col dito indica verso il cielo n.d.r.), all’inferno siamo molto rilassati.
M: Vorrei iniziare con una domanda scottante: mi racconti la storia della cacciata dal Paradiso?
S: Ti ringrazio per la domanda, finalmente posso spiegare come sono andate davvero le cose. Io e gli altri cosiddetti “angeli caduti” non siamo stati cacciati, ma ce ne siamo andati. Il Paradiso era di una noia mortale, te ne stai tutto il giorno a cantare la gloria di Dio: “quanto è bello Dio, quanto è misericordioso Dio, come cucina bene la parmigiana Dio”. Capisci che dopo un pezzo di eternità ti viene voglia di cambiare un po’ le cose; ed invece niente, se ci provi ti cazziano, e così all’ennesimo richiamo abbiamo mollato tutto e siamo andati via, quando è basta è basta.
M: Sono rivelazioni sconcertanti! Penso che vedrò un film di Muccino per riprendermi. Ma veniamo al tema centrale dell’intervista: lo stretto rapporto tra te e il rock. Secondo te perché c’è questo rapporto così stretto?
S: Mi piace tantissimo fare confronti con la “Concorrenza” (indica sempre il cielo con un sorrisetto maligno, ovviamente n.d.r.). L’unica hit che hanno prodotto in due millenni di storia è Il Cantico delle Creature, a noi è bastato solo il ventesimo secolo per avere migliaia di hits al primo posto. Quando si parla di sesso, divertimento e bevute i musicisti non possono che prendere in considerazione la nostra proposta culturale.
M: Partiamo dal principio allora: parlami del grande bluesman Robert Johnson e del suo patto con te per diventare un grande chitarrista blues?
S: In realtà non c’è molto da raccontare, si è trattato di un normale contratto col quale mi Robert mi ha ceduto la sua anima per diventare un grande chitarrista, è una vita che sono nel commercio delle anime, ormai usiamo anche dei contratti prestampati.
M: Ma che te ne fai di tutte queste anime?
S: l’Inferno è un posto molto grande, non si pulisce mica da solo e le imprese di pulizia costano tantissimo.
M: Qualche personaggio famoso italiano ultimamente ti ha venduto la sua anima?
S: Non posso rivelarti il suo nome perché è scottante, ma un noto politico sta trattando con me la cessione della sua anima per vincere queste elezioni…
M: quanto mistero, penso che ingrasserò di altri 10 kg per cercare di capire di chi stai parlando. Parliamo di Helter Skelter, il popolare brano dei Beatles che Charles Manson credeva fosse un inno a te, che puoi dirci al riguardo?
S: Manson era solo un pazzo assassino, un gran pazzo assassino a mio modesto giudizio, ma la canzone era un semplice pezzo pieno di non sense scritto da William Stuart Campbell.
M: Di che stai parlando? Non capisco, mi vuoi dire che la leggenda della morte di Paul è invece vera!
S: Certo, Paul è morto nel 1966 e da allora vive serenamente qui all’Inferno per via di due o tre cosucce di dubbia moralità che ha fatto in vita, un vero simpaticone comunque.
M: Non ero così sorpreso da quella volta in cui scoprii cosa avevano nelle mutande le donne! Ritornando al discorso della vendita delle anime, si dice che anche i Led Zeppelin abbiano venduto l’anima a te per diventare delle grandi star. Sbottonati dai!
S: Vuoi fare l’amore con me? (ride, ovviamente in maniera satanica n.d.r.). No dai, tornando seri, ti svelo un retroscena di questa storia: in realtà gli Zeppelin non è che volessero proprio diventare delle fottute rock star, Jimi Page era venuto da me perché era intollerante al lattosio, e avrebbe venduto anche l’anima pur di non soffrirne più. Dato che non avevo il resto ho offerto loro la possibilità di diventare delle fottute rock star, a loro andava bene e la cosa si è fatta.
M: che ne pensi della musica che si dichiara esplicitamente “satanica”, tipo il Black Metal?
S: Gli unici veri gruppi satanici che io conosca sono i Ricchi & Poveri e gli ABBA, ti assicuro che dietro i loro testi ci sono dei messaggi che a volte spaventano anche me. Per il resto se ascolti alcune delle canzoni di alcune di queste band “sataniche” ti stupiresti di quanto sono in realtà dei perbenisti, per esempio nella canzone To Hell and Back, dall’album Black Metal dei Venom, in realtà si parla di del pessimo viaggio di ritorno dal santuario di Lurdes.
M: Di tutti i musicisti che stanno lì all’Inferno c’è qualcuno di cui faresti volentieri a meno?
S: Sicuramente Kurt Kobain, sta rompendo il cazzo a tutti con la sua depressione, non è bello questo, come si può restare per l’eternità in un luogo di sofferenza con un tizio che ti fa soffrire il doppio?!
Il tempo a nostra disposizione sta finendo, lo spirito di Satana sembra si stia scollegando da Andrea, quindi colgo l’occasione per l’ultima domanda.
M: prima di lasciarci vuoi consigliarci un artista che ti piace?
S: Guarda c’è un artista che qua ci fa’ impazzire, Natalino Otto, la sua Mamma voglio anch’io la fidanzata, mi rilassa sempre dopo una giornata di torture e tentazioni.
M: Grazie Satana alla prossima intervista allora
S: Oh Mimmo, ci vedremo molto presto….
M: ….
Mentre scrivevo questo pezzo ascoltavo:
Stephen Stills, Stephen Stills, 1970;
Herbie Hancock, Head Hunters, 1973