Analisi sul risultato (parziale) delle elezioni universitarie

di Mara Pavone

Delle elezioni universitarie del 12/13 dicembre 2012 molte cose finiranno nel dimenticatoio, di sicuro però chi le ha vissute in prima linea ricorderà uno degli aspetti più eclatanti: la disorganizzazione.

C’è stato un bando pubblicato il 21 novembre e poi modificato ben 8 volte nell’arco di 20 giorni, mancanza di chiarezza sulle norme elettorali, tempi strettissimi per la compilazione e consegna delle liste.

A Taranto inoltre abbiamo avuto la ciliegina sulla torta: c’è stato un forte ritardo nell’apertura dei seggi a causa del mancato recapito delle schede elettorali nei tempi previsti – che in sostanza ha fatto perdere dei voti alla nostra lista perché gli studenti, spazientiti dal fatto di essere in fila da tempo e non poter votare, sono andati via.

A questo si aggiunge che ad oggi ancora non si conoscono i risultati definitivi, in quanto lo spoglio delle schede non è stato fatto in ogni seggio (come avveniva ogni anno) ma viene fatto a Bari dove una apposita commissione elettorale deve scrutinare le schede per ben 7 organi, su un totale di 14000 votanti circa.

Per ora sono state scrutinate solo le schede di: Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione, Nucleo di Valutazione e Dipartimenti; mancano ancora i consigli di corso di laurea, il CDA dell’ADISU Puglia, il CSU.

Per quanto riguarda LINK, purtroppo non abbiamo ottenuto nessun rappresentante negli organi centrali, pur avendo la stessa percentuale di voti ottenuti nelle passate elezioni (12%) che ci fece ottenere un seggio in Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione.

Tra le cause di questo risultato ovviamente ha inciso molto la diminuzione dei rappresentanti negli organi di gestione dell’Ateneo (nello specifico: nel CDA si è passati da 6 rappresentanti a 2, nel Senato da 6 rappresentanti degli studenti a 5), i problemi organizzativi già citati, e la presenza di un cartello elettorale composto da 11 associazioni (la lista NOI, recentemente al centro delle polemiche per i cori da stadio pieni di insulti durante i festeggiamenti per il risultato elettorale) non presente alle scorse elezioni, che con circa 6000 voti ha conquistato 3 seggi al Senato, mentre i restanti 2 vanno a Studenti Indipendenti. Per il CDA i seggi assegnati sono 1 a NOI e 1 a Studenti Indipendenti.

Ovviamente questa sconfitta negli organi centrali non può essere ascrivibile solo a delle cause “esterne”, se non siamo riusciti ad ottenere un seggio nei due organi dove in questi 4 anni abbiamo portato avanti numerose battaglie – come la lotta contro l’aumento delle tasse, contro le conseguenze della Riforma Gelmini (che ricordiamo a Taranto ha causato una diminuzione dei corsi di laurea), l’istituzione di un diverso sistema di tassazione che elimina il problema dei rimborsi erogati dopo anni di attesa – sicuramente i motivi sono anche altri. Probabilmente non siamo stati bravi nel comunicare con gli studenti, forse del lavoro svolto non è stato percepito il “risvolto pratico” che c’è stato negli organi di Ateneo con l’approvazione delle nostre proposte, ma è rimasta solo l’immagine delle manifestazioni di piazza, che ha prevalso anche sulle battaglie vinte nelle singole facoltà.

Con i dati del Senato, CDA e Nucleo di Valutazione ovviamente è facile immaginare il risultato degli organi centrali ancora da scrutinare, sulla vincita del cartello NOI però va fatta una valutazione.

Prendendo come riferimento i voti del Senato Accademico, la lista NOI ha ottenuto 6000 voti i quali però sono la somma devi voti ottenuti da 11 associazioni (a conti fatti, circa 500 voti per associazione). Per quanto queste associazioni si affrettino a dire che si tratta di un “progetto” che vede l’unione di tante associazioni che portano avanti la stessa idea, considerando che all’interno dei dipartimenti e dei corsi di laurea questo cartello non esiste ma le 11 associazioni si sono presentante separatamente (come è successo ad ogni elezione), è più facile pensare che si sia trattato di un semplice accordo elettorale per “spartirsi le poltrone” negli organi centrali. Chi ha un progetto comune e una idea comune crea un’unica associazione che si presenta con lo stesso nome e logo in tutti gli organi, sia centrali che periferici.

E’ chiaro quindi che i veri vincitori di queste elezioni sono i ragazzi di Studenti Indipendenti i quali, al Senato Accademico, hanno ottenuto 4692 voti, senza ricorrere a nuovi cartelli elettorali.

Detto questo, sicuramente non avere voce in capitolo negli organi centrali non è un punto a nostro favore, ma questo non significa che non continueremo a lavorare. L’esempio più lampante è il lavoro che abbiamo svolto con l’ADISU Puglia, dove non abbiamo avuto rappresentanti in questi anni, ma questo non ci ha impedito ad esempio di ottenere dei fondi maggiori per le borse di studio (4 milioni di euro ottenuti grazie al nostro incontro con i vertici della Regione Puglia) e, per quanto riguarda Taranto: l’istituzione del rimborso del 30% sull’abbonamento dei mezzi di trasporto extraurbano, le convenzioni con i punti ristoro, i 20 posti alloggio per gli studenti fuori sede. Questo grazie ad una costante collaborazione con i vertici della Regione Puglia, dell’Ente ADISU e delle varie sedi territoriali dello stesso.

Questo risultato negli organi centrali non significa però che siamo spartiti dallo scenario universitario. Analizzando i dati dello spoglio dei dipartimenti siamo la quarta lista più votata con 32 seggi assegnati. La lista più votata nei dipartimenti – Studenti Indipendenti – ne ha 78, questo conferma chi sono i veri vincitori di queste elezioni. Siamo presenti in 15 dipartimenti su un totale di 24, risultato che molte delle 11 liste del cartello NOI non hanno nemmeno sfiorato. C’è anche da sottolineare poi che alcune associazioni hanno più seggi, ma tutti i voti li hanno ottenuti solo in pochi dipartimenti (in sostanza si tratta di associazioni che non riescono ad andare oltre i dipartimenti dove storicamente sono state sempre presenti); ad esempio la terza lista più votata – Studenti Per – ha ottenuto 36 seggi, distribuiti però su 5 dipartimenti (di cui 4 derivano dalla ex facoltà di medicina).

Per quanto riguarda i dipartimenti ai quali afferiscono i corsi di laurea del Polo Universitario Jonico, il risultato migliore indubbiamente lo abbiamo ottenuto nei dipartimenti di Chimica e Informatica, dove sono stati eletti tutti i candidati di Taranto; LINK è risultata seconda lista nel Dipartimento di Scienze dell’antichità e del Tardoantico ed ha ottenuto 3 seggi (da Taranto sono arrivati 20 dei 60 voti totali della nostra lista, per una questione di preferenze però non è scattato nessun rappresentante da Taranto, ma essendo comunque un’unica associazione presente su Taranto e Bari di certo questo non è un problema); abbiamo ottenuto un seggio al dipartimento di Scienze della Formazione (rappresentante eletto su Bari, da Taranto non avevamo candidati); in fine, per quanto riguarda l’unica struttura autonoma su Taranto, il Dipartimento Jonico, siamo riusciti ad ottenere un seggio, resistendo alla supremazia di Progetto Taranto Universitaria (nuova associazione nata dalla “fusione” tra Taranto Universitaria di Economia e Progetto Universitario di Giurisprudenza).

Insomma le elezioni non sono andate come avremmo voluto, considerato il lavoro fatto in questi anni negli organi centrali e nelle facoltà ci aspettavamo qualcosa di più, sicuramente abbiamo fatto degli errori ma nei due anni che ci aspettano lavoreremo affinché il risultato delle prossime elezioni sia migliore.