Tra democrazia e lotta “con” classe

di Andrea Cazzato

Diciamocela tutta: i pipponi anti-berlusconiani ci mancavano troppo. Le due settimane serrate contro il Movimento Cinque Stelle e i suoi testimoni di Grillo ci hanno fatto dimenticare lo sport preferito dai molti tifosi che la “sinistra” (ricordandovi che Pd e accoliti si chiamano così per autodefinizione e tradizione, non per vera appartenenza) si è trovata in casa dopo vent’anni di vuoto politico e ideale: l’attacco a testa bassa a Berlusconi e consociati.

Chiuso il capitolo elezioni, si riapre il solito tran tran in salsa italica: Silvio e i magistrati comunisti, i medici nazisti, le malattie riscoperte spolverando l’enciclopedia medica, copiando lemmi a caso (grazie Crozza). Ma c’è una novità in tutto questo, un diversivo alla noia di questa politica priva di qualsiasi ideale sociale: la marcia dei deputati del Pdl. Appena letta la notizia, non ho resistito all’istinto di scoppiare in una fragorosa risata interiore. Ho immaginato in un viaggio mentale misto a fantasia infantile, il disgusto provato da esemplari di questo calibro passando davanti ad un senzatetto, nel frattempo intento a elemosinare qualche spicciolo per mangiare qualcosa: “Allora Gianfy sono questi i poveri?!? Mamma che impressione!”. Lontani i tempi della lotta di classe quindi; si è passati a piè pari alla lotta “con” classe, quella fatta con le pellicce, i lifting e gli occhiali all’ultimo grido. Fortunatamente hanno finito giusto in tempo per l’aperitivo, poi in serata tutti al Hollywood (noto locale per tamarretti milanesi) che il Papi ha organizzato la festa con lo champagnino.

Eh, non ci sono più le manifestazioni sacrosante di una volta (e se ci sono meglio sotterrarle in ottava pagina, giusto dopo l’ultimo show di Corona in aula giudiziaria). Perchè la marcia contro l’accanimento giudiziario verso Silvio Berlusconi fa tendenza, molto di più di quei quattro straccioni, contessa. Come fa moda il nuovo look sfoggiato in Senato da B., che si è presentato con gli occhiali da sole, come un qualsiasi viveur farebbe al mattino dopo ore di alcool. No tranquilli, stavolta è l’uveite, non fate illazioni.

Ed in tutto questo, quei “vecchiacci” tristi del Pd che fanno? Dopo aver provato a “smacchiare il giaguaro alle elezioni” (complimenti ai comunicatori democratici, voi si che siete avanguardia idiota), stanno cercando di darsi un pochino di credibilità. Dopo la designazione come presidenti alla Camera della Boldrini e al Senato di Grasso (cosa che ha creato non pochi problemi alle altre forze politiche in Parlamento), ora sono a caccia di alleanze. Monti ha fatto schifo alle elezioni, Sel vale come l’Udeur di qualche anno fa, ancora meno il compagno Bruno…pare ci sia la Lega interessata. L’entusiasmo della base è lampante, soprattutto nelle valli del profondo Nord. Alcuni si sono già procurati il santino da tasca raffigurante Giulianone Bignasca, la “malanima” ticinese scomparsa qualche giorno fa.

In casa Movimento Cinque Stelle non tira aria di gioia. Passata la sbornia della vittoria elettorale, ora si inizia a fare i conti con la sostanza. L’elezione del Presidente del Senato ha mostrato le prime falle in un sistema di controllo totale (che ci si ostina a chiamare TRASPARENZA da quelle parti). Pare che qualche senatore abbia votato per Grasso, mentre dai vertici del Movimento sono arrivate ben altre direttive. Si è scatenata la furia di Grillo e di alcuni dei suoi “pasdaran”, che hanno chiesto in maniera veemente spiegazione ai “traditori”. Nei prossimi giorni ne vedremo delle belle sicuramente.

Una parola per chiudere la dedico a me e a tutti i miei poveri compagni comunisti. Sono giorni tristi; spariti (o quasi) dallo scenario politico nazionali, morto il grande Hugo Chavez, ci siamo visti privare anche delle nostre dirigenze (il dolore mi sconquassa), presentatesi dimissionarie nei loro rispettivi comitati centrali. Ritengo sia giunto il momento, se la strada proposta dai vari soggetti sia la medesima fallimentare minestra, di dedicarci ad attività migliori e di penetrare, in maniera atomica come proponeva il grande Bertinotti made in Guzzanti, nei vari strati sociali. Si lancia qui l’idea del progetto “cuochi marxisti-leninisti”, che chiaramente va contro l’idea del pasticciere trotskista di morettiana memoria. Chi ci sta? E’ arrivato il momento di sporcarsi le mani…di farina, a quanto sembra.

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L’immagine di questo articolo è tratta dal seguente indirizzo:

http://forum.termometropolitico.it/forum/fun-pleasure/la-satira-di-pol/158225-chi-non-beve-una-birra-compagnia-con-bersani-e-un-ladro-o-una-spia.html

 

 


 


1 comment

  1. mafalda quino Marzo 18, 2013 9:48 pm 

    Forse non ti sarai fatto molti amici con questo articolo ma è da ciechi non rendersi conto che “la medesima fallimentare minestra” ha portato a “sparire dal mondo del visibile”. Un bell’articolo con divertentissime citazioni.

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