Happy Days with the Onions

di Cosimo Spada

Mia madre ha un’abitudine ad ogni festa della famiglia che festeggiamo a casa: prepara le cipolle al forno.
Non chiedetemi per quale motivo, sicuramente spaventoso, le prepari; ma non ricordo una sola festa dove queste dannate cipolle al forno non abbiano fatto capolino. Quell’odore sgradevole, tipo la puzza delle scuse dei parlamentari PD per non votare Rodotà, entra dappertutto in casa.

Eppure c’è un risvolto paradossale in tutta questa cipollosa faccenda: ogni volta che sento l’odore pestifero delle cipolle al forno di mia madre, associo quell’odore alle feste e in generale ai momenti felici della mia famiglia.
Niente di strano, è un chiaro caso di “memoria olfattiva”. Il cervello (il mio secondo organo preferito cit.) è soggetto di continuo a questo genere di scherzi.
Una cosa molto simile mi è successa ad un concerto dei Ministri circa tre anni fa a Bari.
Ma come non conoscete nulla dei Ministri? Ecco perché stiamo vivendo questo orrore politico allora! Ma dove credete di andare senza questo tipo di informazioni? Ok vi do’ una mano io. I Ministri sono una band milanese al loro quarto album, appena uscito tra l’altro con il titolo “Per un Passato Migliore. Sin dal loro primo disco si sono fatti notare per un efficacissimo rock aggressivo, per le giacche militari del passato e per i loro testi molto impegnati ma per niente legati alla vecchia retorica dei cantautori soporiferi degli anni 70 (qualcuno doveva pur dirlo!).
Bene, ora che vi ho detto tutto quello che vi serve per conoscerli possiamo tornare al nostro racconto.
I compagni di Link Bari stavano organizzando la notte bianca dello studente ed avevano invitato per il gran finale i Ministri. Avevamo ancora il programma radiofonico e decidemmo di andarci per intervistarli. Del breve tragitto tra Taranto e Bari ricordo solo una chiacchierata su quale dei dischi degli Who sia il migliore (per la cronaca vinse Who’s Next seguito dal Live in Leeds).
Finalmente a Bari ci ritrovammo in compagnia di un tizio sulla quarantina che già dal pomeriggio era ubriaco e che non capimmo chi diavolo fosse, forse lavorava per l’università o forse per una radio del posto; di sicuro lo perdemmo poco tempo dopo e lo ritrovammo a fine serata ancora più sbronzo.
Intervistammo i Ministri e ci trovammo davanti ad una band molto consapevole sia della realtà politica che culturale di questa nazione, e fu un vero piacere ascoltarli ragionare sulla loro musica e sul ruolo che ha la musica in Italia, ma se ne volete sapere di più date un’ occhiata qui https://www.facebook.com/photo.php?v=174307139258025&set=vb.115567181806409&type=3&theater .

Quello fu davvero un ottimo concerto e un’ottima serata. L’album che promuovevano in quel periodo era Tempi Bui, che secondo me è ancora il loro capolavoro.
I Ministri in quell’album riescono a mettere insieme il grande rock con chitarre possenti a testi politici, nel senso più ampio che riusciate ad immaginare.
Tutti i testi sono pervasi da un grande realismo, come in Diritto al Tetto, già il titolo dice tutto del contenuto della canzone. Eppure i Ministri scelgono una via per niente intellettuale al problema, quando cantano: l’anima non serve serve un posto dove stare, l’anima alle bestie noi pensiamo con il pane come dire “guardiamo alla sostanza delle cose”, non sono rivoluzionari nel senso di incitanti alla rivoluzione, ma raccontano fedelmente, e senza la retorica che a volte possono avere le canzoni, il buco che stiamo vivendo anche adesso. L’omonima traccia Tempi Bui racconta perfettamente questi tempi e la gente annichilita che riesce più neanche ad indignarsi. C’è poi il gioiello di Il Bel Canto, forse una delle canzoni più spietate nel raccontare il lato oscuro italiano, in ultimo vi segnalo anche La Faccia di Briatore, ma per saperne di più su questa canzone vi rinvio al link sopra. Come per le cipolle al forno ormai ogni volta che ascolto questo album ripenso a quella serata, anche se non è certo un album che sprizzi allegria.

Di là mia madre sta preparando di nuovo le cipolle al forno, chissà come mai oltre a quel cattivo odore mi sembra di sentire anche gente che festeggia.

Mentre scrivevo questo pezzo ascoltavo:

Testaintasca, Testaintasca EP, 2013


2 Comments

  1. frizzantino94 Aprile 23, 2013 10:50 am 

    Cosa ne pensi del primo maggio a Taranto? Raf secondo te canterà L’infinito? non mi sembra un cantante cazzuto per quel contesto!

  2. Mimmo Spada Aprile 23, 2013 2:22 pm 

    non conosco il cartellone, davvero suona Raf? So solo che suona la Mannoia e che dovrebbe esserci anche Roy Paci. Secondo me è sarà più importante l’evento dei musicisti che ci suoneranno

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