Il 20 e 21 giugno si terranno le elezioni per il nuovo Rettore dell’Università degli Studi di Bari, il quale sostituirà Corrado Petrocelli, il cui mandato scade a novembre.
La campagna elettorale è alle battute finali, tutto si stava svolgendo nella massima serenità fino a quando venerdì è stata diffusa la notizia delle dichiarazioni di due esponenti locali del PD e PDL, i quali hanno espressamente dichiarato la loro preferenza per uno dei 7 candidati alla carica di Rettore.
Tralasciando il fatto che il Rettore viene votato da docenti, personale amministrativo e rappresentanti degli studenti, dunque non c’è nessun motivo plausibile per il quale un partito debba sostenere un candidato piuttosto che un altro, dato che non fa parte dell’elettorato.
Ciò che ci lascia perplessi è che i politici locali, i quali hanno sempre taciuto sulla situazione del Polo Jonico (tranne nei casi di emergenza che si sono presentati negli ultimi tempi, ma solo perché “sollecitati” dalla possibile chiusura dei corsi di laurea), e che inoltre non hanno mai ostacolato tutti quei provvedimenti che hanno danneggiato il Polo Jonico, oggi rilasciano dichiarazioni di sostegno per un candidato Rettore.
Ricordiamo che se il Polo Jonico ha subito in questi anni, e soprattutto negli ultimi mesi, un taglio dell’offerta formativa ed un calo dei fondi per le strutture le cause sono state la Riforma Gelmini, i tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario dell’Università Pubblica, il Decreto Profumo (attuativo della Riforma Gelmini), il PDL è stato promotore di una parte di queste misure, ed il PD non ha mai fatto un ferrea opposizione. Ricordiamo inoltre che il Governo Monti, appoggiato da PD e PDL, ha emanato il Decreto Profumo che ha dato il colpo di grazia ad alcuni dei corsi di laurea di Taranto (es. triennale di giurisprudenza e di scienze della formazione, magistrale in ingegneria elettronica del Politecnico).
La politica, soprattutto quella locale, in questi anni ha vestito i panni della grande assente dal dibattito pubblico sull’Università. I problemi del Polo Jonico sono imputabili anche alla mancanza di un progetto, di proposte da parte dei politici locali.
Ben venga un intervento dei partiti sull’Università, ma questo intervento deve essere fatto all’interno di una discussione sull’Università Pubblica, sul suo sviluppo, sulla soluzione dei problemi. I politici locali dovrebbero fare pressioni sui rispettivi partiti per ricostruire ciò che i provvedimenti degli ultimi anni hanno distrutto. E’ questo il loro ruolo, non appoggiare un candidato Rettore rispetto ad un altro, anche perché un Rettore può essere anche in gamba, ma se si continuano a tagliare fondi per l’Università e fare decreti che determinano la chiusura dei corsi di laurea, il Rettore può fare ben poco per mantenere l’offerta formativa e la qualità dei servizi del proprio Ateneo.
Sia chiaro, non abbiamo nulla contro nessuno dei sette candidati, quello che ci preme sottolineare è che le elezioni del Rettore devono essere qualcosa che riguarda esclusivamente la comunità accademica, che deve scegliere guardando l’operato e il programma dei candidati e non deve esserci nessun condizionamento esterno dai partiti e da qualunque struttura che non fa parte dell’elettorato.