Mutande e canottiera way of life

di Cosimo Spada

Tre cose che amo dell’estate: 1) la cedrata con granita di limone del bar American Bar di via Umbria; 2) girare per casa in mutande e canottiera e a piedi nudi; 3) come le ragazze si vestono per andare a mare.

Eccoci qua, l’estate. A lungo mi ero illuso che ne avremmo fatto a meno, ed invece me la ritrovo ancora qui, come D’Alema, come Capezzone e come il cioccolato fondente.
Per questo per sopravvivere all’estate bisogna trovare almeno tre cose che ti permettano di andare avanti. Il gelato non l’ho inserito in questa lista perché per me è un evergreen per tutte le stagioni; e non ditemi che non è così che sennò mi incazzo!

L’altro giorno mi contatta Andrea Cazzato e mi dice che questo è l’ultimo numero di Siderlandia, che va in vacanza e che forse riprenderà a settembre. Quindi questo potrebbe essere un arrivederci oppure un addio. Ma hanno senso gli addii in un mondo così interconnesso come quello di oggi?

Che poi  l’estate è la stagione giusta per salutarsi, andare via o comunque fare altro. Come quando a scuola salutavi i tuoi compagni per le vacanze, con la prospettiva di vederli a settembre, ti sembrava passassero secoli, poi li rincontravi il primo giorno di scuola e vedevi la bruttina aveva passato l’estate a cambiare un maschio dietro l’altro o la bella della classe che era stata tutto il tempo con sto tizio palestrato e ignorantissimo, oppure l’amico che ti millantava le serate più oscene e lussuriose mentre invece aveva passato l’estate a vedere Notte Horror su Italia 1. lasciamo perdere il mondo della scuola e l’estate che potrei continuare con racconti che neanche il marchese De Sade.
Anche se quelle estati sconfinate non esistono più, non sia mai che io vi lasci passare questa estate senza qualcosa da ascoltare. Sopratutto qualcosa di adatto per combattere l’orrore dei tormentoni estivi; un fenomeno che sta diminuendo, ma ancora non è stato sconfitto.

Ecco quindi due album, uno straniero e uno italiano, usciti in questo periodo e che a loro modo possono farvi compagnia in questa estate.
Il primo disco che vi consiglio è di una band che non ho mai amato molto, ma che, con questo nuovo disco, mi sono piaciuti molto. I The Pastels, con Slow Summits.
I Pastels sono scozzesi, e dagli anni 80 portano avanti il loro indiepop, fatto di melodie dolci e storie fragili,  che a me non aveva mai colpito più di tanto, forse perché fino a qualche anno fa ascoltavo solo band assordanti. In questi giorni di caldo record un’ album come Slow Summits è la cedrata con granita di limone che arriva a rinfrescare e a lenire il tedio dell’arsura estiva. La melodia la fa da padrone, anche grazie ai fiati e agli archi che danno un tocco di maestosità e allo stesso tempo di delicatezza, ma ci sono anche chitarre e batterie che che controbilanciano, con il loro maggiore vigore, tutto il disco e creano un equilibrio perfetto per tutto l’album. Questo equilibrio resta anche nelle due voci dei due leader Katrina Mitchell e Stephen Pastel. La prima “youthful candor” (copyright di Pitchfork) e poi quella di Pastel, maschia ma fraterna, mi fanno venire in mente gli Abbracci mangiati nelle merende pomeridiane alle elementari. Insomma ecco l’album per quelle giornate in cui vorreste vestirvi bene, come neanche vostra madre vi ha mai visti, ed accogliere tutto quanto di buono e di brutto la vita vi offre con il migliore dei sorrisi.

Il secondo album per l’estate è freschissimo di pubblicazione, è di un ragazzo italiano che si fa chiamare Cosmo, l’album si chiama Disordine.
Se ancora credete alla panzana secondo cui la musica pop italiana è bella che fregata, allora abbandonate questa pagina, se invece avete ancora speranza e curiosità, rimanete qui ed ascoltate.
Cosa sarebbe successo se Battisti fosse stato giovane oggi? Forse dieci ragazze per lui non sarebbero bastate, ma di sicuro si sarebbe confrontato con tutti i mezzi tecnologici che la musica oggi offre. Basterebbe ascoltare tutta la sua produzione del periodo Panella per esserne sicuri. È la stessa certezza che ha avuto Marco Jacopo Bianchi (vero nome di Cosmo). Riuscendo a far incontrare il cantautorato italiano con le sperimentazioni sonore degli ultimi venti anni, Cosmo ha costruito un album che mantiene una perfetta coerenza interna, tra melodia e ricerca, senza togliere spazio ai testi, che, per chi vuole fare cantautorato, non possono passare in secondo piano. E proprio per spiegare cosa vuole dire con la sua musica Cosmo, sul suo sito, ha pubblicato una dichiarazione di poetica, “confusissima e pretenziosa” la definisce lui. http://cosmomusica.tumblr.com/post/35716844067/confusissima-e-pretenziosa-dichiarazione-di-poetica. A parte che era una vita che non leggevo di un tentativo di definire la propria attività artistica ponendosi degli obbiettivi: “Si tratta di cogliere bellezza e poesia, necessità e magia all’interno del vissuto, per quanto tragico o doloroso possa essere”. Con queste parole, e con tante altre che troverete nel suo scritto, prova a definire i contorni della sua musica e della sua direzione. Ma non spaventatevi, l’album non è una palla clamorosa, anzi è godibilissimo. Cosmo ha tra i suoi maestri Battisti, che riusciva a dare musicalità ai testi più contorti dei suoi autori. L’album è abbastanza minimale: campionatori, sinth, e la voce. Ma è il modo in cui riesce a mescolare questi ingredienti che genera risultati stupefacenti. È un album fresco che in questa estate magari potrete ascoltare sotto l’ombrellone, mentre gli altri si affannano a giocare a racchettoni.
È, secondo me, un album da viaggio, sicuramente un viaggio interiore; ma di quei viaggi dove non vedi l’ora di partire, e ti godi ogni singolo km, tanto per la meta c’è tempo.

Bene care e vecchie ciabatte. Ci salutiamo qui, magari ci rivediamo qui a settembre. Altrimenti ci rivederemo sicuramente da qualche altra parte. Per il momento avete tutto quello che vi serve per superare alla grande questa estate.

Questo articolo è stato scritto con orgoglio in mutande e canottiera.

Mentre scrivevo questo articolo ascoltavo
Sonic’s Rendezvous Band, City Slang, 2000