A volte nella nostra città si sente parlare della mancanza dei giovani del dibattito pubblico, in particolar modo quella degli studenti universitari.
La storia ci insegna che le università sono luogo di discussione e confronto, nell’università i ragazzi seguono le lezioni e danno gli esami, ma sviluppano anche la capacità di analizzare la realtà in cui vivono e di “elaborare” delle proposte concrete per risolvere le problematiche che si presentano quotidianamente nel contesto in cui vivono.
Questo purtroppo non succede a Taranto. La concezione dell’Università nella nostra città equivale alla semplice prosecuzione della scuola superiore, dove l’impegno dello studente è limitato a seguire le lezioni e sostenere esami.
Tra le mura universitarie non nascono dibattiti, confronti di opinioni, questo anche perché non tutte le strutture dispongono di spazi diversi da quelli utilizzati per le lezioni, quindi sono pochi i ragazzi che – ad esempio – decidono di passare l’intera giornata in facoltà a studiare.
La verità è che a Taranto manca un punto di aggregazione per i giovani e nello specifico per gli studenti (che siano universitari o meno). L’unica struttura frequentata dagli studenti – La Biblioteca Acclavio – ha numerosi problemi che purtroppo l’amm.ne Comunale non ha contribuito a risolvere.
Il primo fra tutti è l’orario di apertura al pubblico: mezzo giornata il lunedì e sabato, dalle 8.30 fino alle 18.30 il resto della settimana (esclusa la domenica ovviamente). In sostanza gli stessi orari di apertura delle strutture universitarie. Non c’è una rete wifi, pc collegati ad internet (un tempo c’erano ma poi sono stati rubati a causa della mancanza di un adeguato sistema di allarme della struttura).
Più volte Link Taranto ha fatto presente all’amm.ne comunale che quella struttura va sistemata, abbiamo proposto – per garantire l’apertura al pubblico anche oltre le 18.30 – l’utilizzo degli studenti part time dell’Università. Ci è stato riferito che ciò non è possibile perché essendoci dei testi nella sala lettura deve essere presente per forza il personale impiegato. A questo punto basterebbe sistemare quei testi in luoghi non accessibili al pubblico.
La Biblioteca Acclavio però, anche se sistemata e resa perfettamente funzionante, non basta. A Taranto vi è la necessità di sviluppare un laboratorio permanente e quotidiano di promozione culturale, che sappia coinvolgere studenti, giovani e attori sociali, intervenendo con programmi specifici e mirati all’integrazione e alla coesione sociale, allo sviluppo di coscienza e cultura studentesca.
A questo punto non si può non pensare ai numerosi spazi di proprietà del Comune ed abbandonati, e alla recente questione sulle aree dismesse dalla Marina Militare.
Ovviamente la prima cosa a cui ha pensato il Comune di Taranto è la realizzazione dei parcheggi (come se il calo degli acquisti nei negozi del centro dipendesse dal fatto che non si trova parcheggio).
Peccato che, tra le i progetti del Comune non sia contemplata la possibilità di creare ad esempio una casa dello studente, magari in collaborazione con l’ADISU, per permettere agli studenti fuori sede di poter avere il posto alloggio che spetta loro di diritto. Va sottolineato infatti che, ad oggi, gli unici alloggi per studenti sono presso il Toursport di San Vito, e non vengono sfruttati a causa dei pessimi collegamenti con la città (se uno studente deve impiegare più di un’ora per tornare al Toursport preferisce impiegarla per tornare a casa propria).
Potrebbe anche essere creato un centro servizi per studenti, un posto dove gruppi di studenti potrebbero riunirsi per studiare, discutere del mondo universitario e svolgere attività culturali e di svago.
Una struttura del genere, che offre servizi per varie categorie di studenti, potrebbe fungere da “collante” tra il mondo della scuola, università e lavoro. Questo ad esempio attraverso l’istituzione di uno “sportello orientamento” per studenti degli ultimi anni delle scuole superiori gestito da studenti universitari, col fine di offrire loro un punto di vista sull’Università tarantina da coloro che hanno una esperienza diretta sul Polo Jonico. Potrebbero essere creati punti di informazione per gli studenti delle scuole superiore ed anche per chi, completata la propria formazione universitaria, è in cerca di lavoro.
Una struttura del genere potrebbe essere utilizzata anche come circolo culturale, all’interno del quale potrebbero essere messe in campo attività seminariali e attività come cineforum, eventi musicali, teatrali e, appunto, vario genere culturale.
In una città che ha disperatamente bisogno di cultura, si deve far in modo che i giovani si confrontino tra di loro, per una volta bisognerebbe lasciar perdere i parcheggi e pensare a strutture da dare in gestione a tutti quelli che vogliono dare il proprio contributo per la realizzazione di attività culturali/ricreative.
Quoto interamente. Ricorderò in proposito Salvemini che da Professore universitario, fuggito in America, dopo non aver accettato di giurare fedeltà al Fascismo; ebbe a meravigliarsi come lì gli orari della Bibblioteca fossero estesi fino alla sera tardi, perchè il servizio era riferito agli studenti e non costruito sulla pigrizia dei nostri nulla facenti, dipendenti pubblici. Un centro di aggregazione, dibattito ci vorrebbe; basta lottare e volerlo intensamente, certo aiuterebbe se le prossime conferenze importanti non avvengano a “Paolo VI”, tengono lontano i fruitori più importanti, i cittadini comuni. Lo stesso dicasi per una casa dello studente, assolutamente non voluta dalle forze di Destra che intendono speculare sugli affitti.