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di Serena Miccoli

Sabato sera al Next, lo spettacolo serale della Repubblica delle idee al Petruzzelli, sono andate in scena molte storie di vite di pugliesi. Una ci ha colpito in particolare: quella di Torto OG (Gaetano Occhiofino), rapper, giornalista e blogger barese. Si è esibito con i ragazzi della CCG (Comitiva Capa Gira) con Pass u pallon, un brano realizzato durante il laboratorio musicale da lui condotto all‘Accademia di Cinema Junior di Enziteto. (altro…)

Borse di studio a Taranto e la campagna “Non c’è più tempo”

di Mara Pavone

Quest’anno a Taranto c’è stata la copertura totale delle borse di studio. Per la prima volta da ormai diversi anni non esiste la figura dell’idoneo non vincitore”.

Tutto ciò può sembrare una cosa assolutamente positiva, ma non è così. Non bisogna guardare solo il risultato, ma come si è arrivati a questa situazione. (altro…)

L’ennesimo “coup de théâtre” in salsa italiana: i marò ed il popolo indiano.

di Salvatore Romeo ’85

Questa è storia di un gioco d’azzardo; una partita a poker per la precisione. Già perché indipendentemente dalle somme poste in palio, la vittoria è rilegata (con buona pace dei “pokeristi”) a un’ingente dose di fortuna. Ma a vincere, come spesso capita nella vita, non è sempre chi ha le “carte migliori”: nel poker infatti utilizzando particolari strategie e una sapiente gestione delle “puntate”, i giocatori più bravi riescono a vincere “mani” fallimentari dal punto di vista della qualità delle carte in mano. E’ il tipico concetto del “bluff”: millantare (o meglio far presuppore agli avversari) un elevato punteggio delle proprie carte, inducendo così gli avversari ad arrendersi, evitando così di disperdere un’elevata quantità di denaro. Ma a volte, per fortuna o per scaltrezza dell’avversario, (o per poca bravura di chi lo propone) il bluff non riesce. Qui riparte la nostra storia.

Una nave petroliera (l’Enrica Lexie), civile impegnata in una “missione” trans-oceanica , dei “pirati”, due marinai della marina italiana, due pescatori, due omicidi. Sembrano gli ingredienti di uno squallido film americano dei primi anni novanta, ma sono gli attori inconsci di una delle più brutte avventure di cui l’Italia può poco orgogliosamente fregiarsi. La storia è ben nota a tutti. I risvolti ancora da chiarire. La questione principale e più spinosa riguarda il luogo dell’uccisione dei due innocenti pescatori: acque internazionali sì, acque internazionali no? (altro…)