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di Margherita De Quarto

Taranto – Domenica 7 aprile. Prima domenica dopo Pasqua, prima domenica quasi calda di un’insolita primavera. Primo pensiero post caffè: Chissà quanti tarantini saranno scesi in piazza stamattina?
Sì, perché oggi c’è la famosa manifestazione contro il Decreto Salva-Ilva.
Se dovessi scommetterci, punterei sulle 500 persone. Alzo la cornetta e chiamo un caro amico sempre puntuale alle manifestazioni.
“Pronto? Carlo carissimo, buongiorno. E allora quanti sono?”
“è partita ora – sono le 11.00 – e mi dispiace informarti che hai perso la scommessa: sono 4.000/5.000 circa”
“Ottimo, i tarantini stupiscono ancora”
“Ma se ti può consolate a dicembre erano di più. 30.000 circa”.

Non capendo dove sia la consolazione, saluto, riaggancio e rifletto: un’affluenza simile non la si vedeva da almeno 10 anni, probabilmente dai tempi della manifestazione per la pace in Iraq. In quell’occasione a scendere in piazza furono gli studenti medi, molti per goliardia, molti per marinare la scuola, pochi che sapessero di cosa si stesse parlando. (altro…)

di Andrea Cazzato

Diciamocela tutta: i pipponi anti-berlusconiani ci mancavano troppo. Le due settimane serrate contro il Movimento Cinque Stelle e i suoi testimoni di Grillo ci hanno fatto dimenticare lo sport preferito dai molti tifosi che la “sinistra” (ricordandovi che Pd e accoliti si chiamano così per autodefinizione e tradizione, non per vera appartenenza) si è trovata in casa dopo vent’anni di vuoto politico e ideale: l’attacco a testa bassa a Berlusconi e consociati.

Chiuso il capitolo elezioni, si riapre il solito tran tran in salsa italica: Silvio e i magistrati comunisti, i medici nazisti, le malattie riscoperte spolverando l’enciclopedia medica, copiando lemmi a caso (grazie Crozza). Ma c’è una novità in tutto questo, un diversivo alla noia di questa politica priva di qualsiasi ideale sociale: la marcia dei deputati del Pdl. Appena letta la notizia, non ho resistito all’istinto di scoppiare in una fragorosa risata interiore. Ho immaginato in un viaggio mentale misto a fantasia infantile, il disgusto provato da esemplari di questo calibro passando davanti ad un senzatetto, nel frattempo intento a elemosinare qualche spicciolo per mangiare qualcosa: “Allora Gianfy sono questi i poveri?!? Mamma che impressione!”. Lontani i tempi della lotta di classe quindi; si è passati a piè pari alla lotta “con” classe, quella fatta con le pellicce, i lifting e gli occhiali all’ultimo grido. Fortunatamente hanno finito giusto in tempo per l’aperitivo, poi in serata tutti al Hollywood (noto locale per tamarretti milanesi) che il Papi ha organizzato la festa con lo champagnino. (altro…)