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di Salvatore Romeo (’85)

Le elezioni del recente 24-25 febbraio hanno lasciato nella maggior parte degli elettori che si sono presentati alle urne un “blend” di sensazioni ben miscelate tra loro, come precisi ingredienti di una fantomatica birra elettorale. Proviamo ora ad analizzarla. Della segretissima ricetta, l’ingrediente maggiore, che conferisce il sapore amaro della bevanda, è senza dubbio la rassegnazione. Chi si aspettava un voto di “rottura”, utile (non nell’accezione del PD) per segnare una netta demarcazione con il recente passato, caratterizzato da un governo “di scopo” ( forse lo scopo del governo Monti era di impoverire gli italiani?), dopo lunghe settimane di “passione” politica in cui si è assistito alla morte del PD (senza resurrezione), si è ritrovato con un governo di mezza-unità nazionale. (altro…)