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Una giornata particolare: il sabato di PD e PDL

di Luca Frosini

Il titolo sovra citato doveva avere, nelle mie intenzioni iniziali, un’ulteriore complemento, un giudizio pienamente personale sullo stato di cose della politica italiana: Gaber non aveva capito una beata mazza.

L’articolo potrebbe anche chiudersi qui, visto lo spettacolo offerto nella giornata di sabato dai due maggiori partiti italiani, divisi da lotte e competizioni negli ultimi vent’anni ma ora uniti tutti insieme in un esecutivo dalle prospettive difficili e che farebbe gettare la spugna anche al celebre cantautore milanese. Andiamo quindi ad analizzare nel dettaglio cos’è successo tra Brescia e Roma, provando così a capire quali potrebbero essere gli indirizzi futuri dell’Uomo Onesto, tornato più forte di prima, e dei suoi dissolti neoalleati. Quindi stay tuned e join the game! (da quando ho incontrato dei comunisti statunitensi non sono più lo stesso, sorry).

PDL, BRESCIA (DA QUALCHE PARTE IN LOMBARDIA):

Nelle intenzioni dell’onnipotente Capo la manifestazione di Brescia doveva essere l’ennesimo inizio della campagna per le prossime politiche, oltre che certificazione ulteriore del inedito ruolo di Padre della Patria come piace alla frangia moderata del suo popolo e sorta di contentino per le schiere più aggressive, assetate di piazza, vittimismi complottistici e  vogliosi di passare all’incasso elettorale i positivi sondaggi accreditati da numerosi organi mediatici. (altro…)

di Andrea Cazzato

Diciamocela tutta: i pipponi anti-berlusconiani ci mancavano troppo. Le due settimane serrate contro il Movimento Cinque Stelle e i suoi testimoni di Grillo ci hanno fatto dimenticare lo sport preferito dai molti tifosi che la “sinistra” (ricordandovi che Pd e accoliti si chiamano così per autodefinizione e tradizione, non per vera appartenenza) si è trovata in casa dopo vent’anni di vuoto politico e ideale: l’attacco a testa bassa a Berlusconi e consociati.

Chiuso il capitolo elezioni, si riapre il solito tran tran in salsa italica: Silvio e i magistrati comunisti, i medici nazisti, le malattie riscoperte spolverando l’enciclopedia medica, copiando lemmi a caso (grazie Crozza). Ma c’è una novità in tutto questo, un diversivo alla noia di questa politica priva di qualsiasi ideale sociale: la marcia dei deputati del Pdl. Appena letta la notizia, non ho resistito all’istinto di scoppiare in una fragorosa risata interiore. Ho immaginato in un viaggio mentale misto a fantasia infantile, il disgusto provato da esemplari di questo calibro passando davanti ad un senzatetto, nel frattempo intento a elemosinare qualche spicciolo per mangiare qualcosa: “Allora Gianfy sono questi i poveri?!? Mamma che impressione!”. Lontani i tempi della lotta di classe quindi; si è passati a piè pari alla lotta “con” classe, quella fatta con le pellicce, i lifting e gli occhiali all’ultimo grido. Fortunatamente hanno finito giusto in tempo per l’aperitivo, poi in serata tutti al Hollywood (noto locale per tamarretti milanesi) che il Papi ha organizzato la festa con lo champagnino. (altro…)

di Serena Miccoli

Quello di Taranto e provincia alle urne è un dato interessante per capire la reazione dei cittadini alla luce di tutte le gravi problematiche che colpiscono il nostro territorio e  soprattutto della loro gestione da parte della politica.

Vediamo cosa è successo.

Intanto l’affluenza: siamo passati dal 74% del 2008 (79,5% nel 2006) al 67,9% per la Camera, dato che scende al 63,13% per il Senato (nel 2008 74,2%) in questa tornata elettorale. 154mila elettori della Camera e 134mila del Senato nella provincia di Taranto sono rimasti a casa: all’incirca un terzo degli aventi diritto.

Il risultato nella nostra provincia è in linea con quello emerso dal quadro regionale: vittoria della coalizione di centro-destra sia alla Camera che al Senato, con il Pdl in discesa rispetto al 2008, dato che passa dal 41.7% al 28,9% alla Camera e dal 42.2% al 29,77% al Senato. (altro…)

Elezioni 2013: una gara senza vincitori nè vinti?

di Salvatore Romeo (’85)

Immaginate la finale dei 100 metri ad un Olimpiade. Il boato frastornante del pubblico, si mesce alla musica che fuoriesce a tutto volume dagli altoparlanti dello stadio, coprendo la voce dello speaker che annuncia i partecipanti in gara. Gli spalti vibrano, colti da uno spasmo continuo di gioia e tensione; ai colori sgargianti delle bandiere si sovrappongono i sorrisi dei ragazzi in trepida attesa. Arriva il fatidico momento del “via”. (altro…)