Grazie ai potenti mezzi di Siderlandia, che consistono in amicizie poco convincenti col mondo della malavita cinese, siamo in grado di presentarvi un affresco veritiero del futuro che verrà scritto direttamente dal me stesso del futuro, esattamente dal 2035.
Ciao a tutti sono Mimmo Spada, anche se ormai in pochi mi chiamano così: molti mi chiamano Cosimo, qualcuno signor Spada, ma credo siano rimasti pochi a chiamarmi Mimmo in questo 2035.
Ragazzi, che casino questo 2035; a me è andata bene però. Dopo diversi concorsi, diversi cambi di partito e il traffico illegale di cioccolato bianco, ho ottenuto un posto pubblico all’Archivio di Stato di Isernia. Se ve lo state chiedendo, anche nel 2035 il pubblico impiego è un privilegio; equivale a poter sputare dall’alto di un palazzo e farla franca; prepotenza e supremazia: cosa posso pretendere di più?
Poi c’è Isernia. Sarete portati a pensare che Isernia sia una città anonima, come d’altronde il Molise; e qui vi sbagliate, cari i miei tuzzi contro il muro. Nei venti anni che ci separano la città è diventata la capitale dello showbizz italiano, merito dei costi bassi. Qui ci sono gli uffici di tutte le importanti tv cinesi (hanno comprato tutte le emittenti); qui si girano tutte le sierie tv più famose, oltre ai film più premiati. Opere come: Amore e Pastorizia, Il mio Grosso Grasso Omicidio Molisano oltre al reality game “ Chi vuol essere un pastore?”, nel quale 10 concorrenti hanno la possibilità di diventare dei bravi pastori altrimenti verranno sbranati dai lupi.
La situazione politica in Italia si è assestata: dopo anni di elezioni che non portavano a nulla finalmente siamo passati ad una sacrosanta dittatura. Ogni dittatore rimane in carica fino a quando il suo gradimento è alto: quando scende si fa una bella rivoluzione e poi si postano le foto sul social network che va per la maggiore in quel periodo. Ad esempio adesso al potere c’è il vecchio direttore di Siderlandia, Salvatore Romeo, il quale ha instaurato un regime cattocomunista nel quale ha realizzato la perfetta fusione tra il pensiero socialista e la morale cattolica. Neanche il Vangelo ne è uscito indenne da questa operazione, subendo una revisione completa. Nella nuova versione l’ultima cena diventa un acceso dibattito tra Gesù e i discepoli sui diversi modi di esportare il comunismo nel mondo. Mentre il processo subìto da Gesù davanti al grande sacerdote diventa un processo politico per eterodossia.
Ho anche una fantastica famiglia. Ebbene sì: mia moglie Cinzia è un avvocato, e come tutti gli avvocati è un’aguzzina, approfittatrice, calcolatrice, lavatrice, pescatrice e fa un polpettone irresistibile; la amo. Mio figlio maggiore, Marco, voleva diventare uno stilista; purtroppo per lui non è gay. Nel 2035 essere gay è fondamentale per poter accedere ad alcune professioni come lo stilista; abbiamo provato più volte a spingerlo ad avere rapporti omosessuali, ma niente: non è riuscito ad arrivare fino in fondo e ha dovuto rinunciare. Per fortuna è riuscito ad entrare ad Ingegneria Gestionale, praticamente la chiave di accesso al potere in questo mondo del futuro.
Infine, c’è mia figlia figlia Maria. Lei è ancora adolescente e, come tutte le adolescenti, passa le giornate ad uscire con ragazzi davvero truzzi, perché anche nel 2035 esistono i truzzi. Questi rappresentano una costante nella storia dell’umanità, non si scappa; adesso per esempio esce con uno che veste tutto di marrone, colore che anche nel 2035 è raggelante.
Però l’incontro con questo lontano parente degli organismi unicellulari mi ha ricordato un vecchio disco che ascoltavo tantissimi anni fa.
Loro si chiamavano Disquieted By, il loro album si chiamava Lord of Tagadà.
Il Tagadà era uno strumento col quale nel passato gli uomini compivano la selezione naturale finalizzata a limonare duro con le ragazze al termine delle serate.
I DB erano devastanti: un concentrato di ignoranza rock n’ roll. Non c’era molto da dire sulla loro musica: riff micidiali, batteria pestona, un basso martellante e un cantante che per tutto il disco urla rabbia cieca. È tutto qui quello che c’è da sapere sulla loro musica, anche se non avrete il tempo di annoiarvi, visto che nei striminziti 30 minuti di durata del disco loro vi avranno presi a cazzotti nello stomaco. Mi ricordo anche che il cantante all’epoca era solito salire sul palco in mutande col suo barbone e la panza in evidenza: un altro motivo per rimpiangerli, anche perché adesso il cantante è un azzimato manager di un’azienda farmaceutica leader del settore dell’acidità di stomaco.
Peccato per delle perle di violenza sonora ormai perdute come Pirates, Moschops e Mamimami Corazon.
Con questo vi saluto e vi lascio al vostro passato. Solo una cosa: state attenti a Papa Francesco; non è chi dice.
Mentre scrivevo questo pezzo ascoltavo
Fugazi, 13 Songs, 1989;
Devendra Banheart, Mala, 2013
Fleet Foxes, Fleet Foxes, 2008