Lo so che vi interessa poco di quello che ho letto e di quello che mi è piaciuto di più, però voglio metterlo in fila e riassumerlo per ricordarlo.
Ho letto molto, anche quest’anno, non so dire se di più o di meno rispetto agli altri anni ma quello che so è che il prossimo anno vorrei leggere di più.
Non è una classifica, anche perché una classifica solitamente arriva a 10 io invece ho scelto i migliori 9, quelli che mi sono rimasti nel cuore. L’ordine è puramente emotivo.
1) La Repubblica dell’Immaginazione di Azar Nafisi, Adelphi edizioni
Un saggio sulla letteratura che lascia un messaggio di speranza.
2) La Ferocia di Nicola Lagioia, Einaudi
A prescindere dal premio vinto, Lagioia dimostra che la lingua italiana è bella e chi la sa usare riesce a creare una creatura capace di stregarti
3) Va tutto bene di Alberto Madrigal, Bao Publishing
Un romantico fumetto sul potere delle nostre idee, ben disegnato e ben raccontato, capitatomi nelle mani davvero per caso, al momento giusto, si è rilevato una magnifica sorpresa.
4) Quando siete felici, fateci caso di Kurt Vonnegut, Minimum fax
Indubbiamente la copertina più bella di tutti i tempi. Un libro da tenere a portata di mano, un libro da regalare, un libro da prestare correndo il rischio che non torni indietro (Io l’ho prestato ma lo sto marcando stretto!).
5) L’invenzione della madre di Marco Peano, Minimum fax (Libro dell’Anno di Fahrenheit – Radio 3)
Ho pianto molto ma è stato un pianto liberatorio. Come opera prima Peano parte col botto.
6) Walkaboutitalia. L’Italia a piedi, senza soldi, raccogliendo sogni di Darinka Montico, Edizioni dei cammini
Una unconventional guida turistica del bel paese. L’altra faccia di un’Italia che accoglie e qualche volta (pochissime volte) respinge.
7) La distanza di Alessandro Baronciani e Colapesce, Bao Publishing
Ho già scritto tanto su Baronciani e i suoi lavori quindi non vi tedio, se vi capita di andare a vedere il loro concerto disegnato andateci che non ve ne pentirete.
8) La banda della culla di Francesca Fornario, Einaudi
Continuo a sognare di avere figli, sto cominciando a pensare che non è colpa dei libri è colpa degli ormoni (in realtà me lo ha fatto notare Valvàl)
9) La città verticale di Osvaldo Piliego, Lupo editore
In lettura. E’ un pugno nello stomaco e mi sta piacendo, quella sorta di masochismo che porta al piacere.