Riceviamo e pubblichiamo una denuncia di Link Taranto sulle condizioni in cui versano i corsi di laurea di Professioni Sanitarie
Sono anni che noi del Sindacato Studentesco Link Taranto solleviamo la stessa questione: la struttura di via Grazia Deledda non è adatta per essere una sede universitaria. In particolare, la struttura non è in grado di ospitare i corsi di laurea di Professioni Sanitarie (infermieristica, fisioterapia e tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro) che attualmente vi sono dislocati.
Gli studenti di questi corsi, inizialmente collocati in un sottoscala di un edificio situato in Viale Virgilio, sono stati trasferiti provvisoriamente nella struttura di Via Grazia Deledda, in attesa dell’avvio dei lavori della loro reale sede, l’ex Ospedale Vecchio in Via De Cesare. Questi lavori, tuttavia, non sono mai partiti né si può avere un’idea del tempo necessario per ultimarli. Nel frattempo, per compensare questa mancanza, si è proposto un trasloco (che era previsto per gli inizi di settembre), sempre momentaneo, dei tre corsi di laurea presso il Polo Scientifico-tecnologico, situato a Paolo VI.
Ad oggi non è iniziato alcun tipo di spostamento. Ha avuto luogo solo una perlustrazione delle sedi sopra citate, dove sono state identificate le aule da assegnare agli studenti di professioni sanitarie ma, nel frattempo, la situazione nella sede dei Tamburi è diventata insostenibile. A causa dell’ennesimo furto di cavi di rame manca completamente l’erogazione di energia elettrica e questo comporta l’impossibilità di azionare l’impianto di riscaldamento dell’aria. Quindi gli studenti sono costretti a frequentare le lezioni in condizioni per nulla dignitose.
La mancanza di energia elettrica comporta problemi anche dal punto di vista didattico: dall’8 Novembre gli studenti iscritti al corso di laurea di fisioterapia non svolgono regolarmente le lezioni; gli studenti di infermieristica, invece, vengono avvisati giorno per giorno se le lezioni verranno svolte o meno, e gli studenti iscritti al 3° anno hanno le lezioni sospese fino a gennaio. Ovviamente si può fare lezione solo fino alle 14.00, perché si può sfruttare solo la luce naturale.
È stato trovato un palliativo per arginare questa situazione, visto che i coordinatori dei corsi di laurea hanno dato la possibilità ai ragazzi che non hanno finito il periodo di tirocinio di continuarlo e portarlo a termine. In più, visto la mancanza di elettricità, i docenti non posso utilizzare neanche i proiettori per mostrare le slide agli studenti.
A tutto questo si aggiunge il fatto che all’interno della struttura non vi una biblioteca fornita e utilizzabile dagli studenti, né la predisposizione per dei laboratori. In questo modo si impedisce agli studenti di approfondire quanto spiegato a lezione. In ultimo, tra gli altri problemi, vi è anche la scarsa salubrità della sede, dovuta ad un residuo numero di dipendenti che effettuano le pulizie in una struttura così grande, che risulta del tutto abbandonata a se stessa e all’incuria. La sede è isolata nel quartiere; e questo, considerando la mancanza di sorveglianza, facilita i furti.
In compenso, gli studenti iscritti ai corsi di laurea di professioni sanitarie pagano le tasse come qualsiasi altro studente iscritto in altri corsi di laurea presenti nel Polo Jonico e nell’Università di Bari, ma sono costretti a seguire le lezioni in condizioni inaccettabili, che ledono il diritto allo studio e a una didattica di qualità, oltre che qualsiasi diritto dell’essere umano. Non si può continuare a trascurare questa situazione o a pensare di spostare questi corsi di laurea da una sede ad un’altra, trovando soluzioni che si definiscono momentanee, ma che in realtà persistono nel tempo. C’è bisogno che chi di dovere – Università, Asl e Istituzioni locali – risolvano questa problematica una volta per tutte, fornendo una sede dignitosa ai corsi di laurea di professioni sanitarie e garantendo a questi studenti il loro diritto allo studio e dei servizi degni di ogni studente.