Riceviamo e pubblichiamo con estremo piacere una proposta della sede di Palagianello dell’Unione Coltivatori Italiani (UCI).
Con la finanziaria del 2008 il governo introdusse una norma che permetteva agli imprenditori agricoli di pagare i contributi 8 euro al giorno se avessero pagato i braccianti a tariffa sindacale, (ovvero da un minimo di € 43,97 per i lavori di acinellatura, foglia, ecc, a € 61,05 per imballaggio uva, scalature olive ecc. fino a un massimo di 73,33 per i potatori,trattoristi ecc.); altrimenti avrebbero pagato i contributi 24 euro al giorno se non avessero rispettato tali tariffe.
COS’E’ ACCADUTO?
La stragrande maggioranza delle aziende agricole (se non tutte), vista la grave crisi e non potendo far fronte ad una spesa così elevata, (24 euro al giorno di contributi mentre nel resto d’Europa si pagano 8 euro), dichiara nelle buste paga dei braccianti di pagare A TARIFFA SINDACALE e invece ai lavoratori viene corrisposta una giornata misera che si aggira dai 28 ai massimo 40 euro giornalieri, (nettamente al di sotto del minimo sindacale).
Così facendo il bracciante si vedrà lievitare la sua busta paga e il suo reddito in modo fittizio e quando andrà a dichiarare i redditi si troverà con somme mai percepite (più di 20 euro al giorno rispetto a quanto realmente ricevuto). Questo comporta nella maggior parte dei casi un pagamento dell’IRPEF che varia dai 300 ai 1500 euro che il bracciante dovrà pagare per SOMME MAI RICEVUTE!!!
Questa norma mette in difficoltà anche le aziende agricole che molte volte sono costrette a dichiarare quelle somme in busta per pagare i contributi 8 euro al giorno ma che potrebbero ricevere vertenze che li porterebbero a pagare l’intero importo giornaliero e molte volte le aziende sono costrette a non assumere lavoratori pur avendone bisogno.
Siamo fortemente convinti che questa norma non vada bene né per il bracciante né per le aziende agricole,
PER QUESTO CHIEDIAMO:
– CHE TALE NORMA VADA CANCELLATA PERMETTENDO ALLE AZIENDE DI PAGARE I CONTRIBUTI COME NEL RESTO D’EUROPA E SCRIVENDO IN BUSTA QUANTO REALMENTE PAGATO AL LAVORATORE;
– CHE VENGA AVVIATA LA DEFISCALIZZAZIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE DELLA PROVINCIA DI TARANTO, PERMETTENDO COSI’ ALLE AZIENDE AGRICOLE DI ASSUMERE PIU’ LAVORATORI, CHE OGGI SONO SEMPRE PIU’ SENZA LAVORO;
– CHE VENGA RIPRISTINATO IL COLLOCAMENTO PUBBLICO, DANDO COSI’ UN FORTE COLPO ALLA LOTTA AL CAPORALATO;
– CHE VENGA STUDIATA E INTRODOTTA UNA NUOVA FORMULA DI AMMORTIZZATORE SOCIALE ANCHE PER I BRACCIANTI AGRICOLI;
– CHE LA PENSIONE PER I BRACCIANTI AGRICOLI ITALIANI SIA ADEGUATA A QUELLA DEI BRACCIANTI DEL RESTO D’EUROPA E NON UNA MISERA PENSIONE DI 700 EURO AL MESE DOPO 42 ANNI DI LAVORO NEI CAMPI.
Vieni a firmare la proposta di legge presso il SINDACATO UCI, VIA MARGHERITA N°83 PALAGIANELLO. per info: v.vetrano@yahoo.it – 349/5223534.
PROPONENTE E PRIMO FIRMATARIO DELLA NORMA
Vito Vetrano