Avviso ai naviganti: questo articolo viaggia in direzione ostinata e contraria, come canta De Andrè nella sua ultima poesia, Smisurata Preghiera. Questo lo dico per evitare ai palati fini e agli stomaci deboli una digestione disturbata.
Prima vi racconterò una storia.
C’era una volta, in una scuola del Regno del Controsenso, una preside che obbligò tutti gli studenti a rinunciare ai 10 minuti di ricreazione perché secondo il suo buongusto si creava troppa baldoria, promettendogli però una gita di fine anno coi fiocchi. Alcuni provarono a trascorrere lo stesso i loro sacrosanti 10 minuti girando per l’edificio così come erano abituati a fare, subendo pesanti ritorsioni disciplinari. Altri invece pensarono che, per una gita di fine anno coi fiocchi, si sarebbe potuto rinunciare diligentemente alla ricreazione. Cosa successe? La preside ottenne il suo risultato: ristabilire l’ordine all’interno dell’Istituto; ma si accorse che per una gita di fine anno coi fiocchi ci volevano dei fondi che la scuola non aveva… Così tutti gli studenti, anche coloro che avevano supinamente accettato l’abolizione della ricreazione, occuparono la scuola; vennero immediatamente sgomberati, e tutti i professoroni e i giornali del Regno del Controsenso li puntarono il dito contro affermando con leggerezza e tipico distacco che ci sono modi e modi per dimostrare il dissenso…
Domenica scorsa tutti i media italiani – così simili a quelli del Regno del Controsenso non trovate? -, che ogni giorno affrontando qualsiasi notizia compongono inni al perbenismo, ci hanno messo di nuovo di fronte al “gravissimo” problema ultras. Il motivo: la frangia più oltranzista della tifoseria nocerina ha minacciato i calciatori della propria squadra affinché non scendessero in campo, poiché è stata interdetta a tutta la cittadinanza di Nocera la possibilità di recarsi all’Arechi per assistere al sentitissimo derby tra Salernitana e Nocerina, un evento che i “molossi” aspettavano da tanto (sarebbe come vietare ai martinesi di venire allo Iacovone).
Piccola parentesi; una popolazione a cui viene vietato l’accesso in un luogo pubblico: dov’è in questo caso la discriminazione territoriale?
“Vergogna!”, “il calcio sta morendo per colpa degli ultras”, “queste bestie”, “chiudete gli stadi”. Una facile analisi – degna delle profondità della Lega Nord, che affrontando il problema immigrazione risponde con una semplice soluzione: “fora dai ball”.
La questione ritengo sia molto più complessa. Prendiamo in esame il caso specifico. La tifoseria nocerina negli ultimi anni ha rappresentato una specie di zimbello all’interno del panorama ultras, poiché è stata una delle pochissime tifoserie che in toto ha deciso di piegarsi alla logica della tessera del tifoso – un documento di schedatura che, secondo le promesse di papà Stato, avrebbe dato la possibilità di assistere a qualunque gara della propria squadra. Gli Ultras della Nocerina ci hanno creduto, e non è questa la sede per discutere la loro scelta. Chi non ci ha creduto, come i tarantini ad esempio, non ha potuto seguire la propria squadra in trasferta per anni. Resta il fatto che, nonostante abbia accettato quelle che erano le repressive indicazioni delle autorità, le si vieta di assistere (alla tifoseria tutta) a una delle partite più sentite della sua storia.
Allora, ricapitolando: lo Stato ordina una cosa, i nocerini accettano e se la prendono lo stesso in quel posto.
“Atteggiamenti mafiosi e inqualificabili”. A quanto però dicono gli stessi Ultras Nocerini – ma i media ovviamente non riporteranno questa notizia perché significherebbe mettere in decisa discussione l’attuale sistema-calcio -, loro non hanno minacciato nessuno, ma hanno soltanto invitato i giocatori che indossano la maglia che li fa appassionare a un gesto forte ed eclatante per portare alla ribalta nazionale la questione.
“Avrebbero potuto manifestare il dissenso in tante altre maniere”. Come? Con una class-action in tribunale? Lo stesso sistema che ha partorito il Daspo, ovvero un dispositivo di condanna inappellabile che non trova simili in nessun altro sistema democratico? O attraverso i giornali, gli stessi che non sanno far altro che partorire titoloni eclatanti come quelli di lunedì mattina?
“Il calcio è solo un gioco”. Ma veramente c’è ancora qualcuno che crede a questa vaccata? Secondo Roger Caillois, sociologo che nel suo “La maschera e la vertigine” affronta il tema della ludicità, un gioco si può considerare tale solo quando non è produttivo; cessa di esserlo quanto subentra la produttività. Considerando il volume d’affari che gira attorno al mondo del calcio definirlo ancora un gioco è a dir poco fuorviante. La passione degli ultras invece non è produttiva né monetizzabile: sarà forse questo il vero problema?
“La violenza ultras ha allontanato i tifosi dagli stadi”. Ma certo, non sono state le inchieste sulle scommesse, quelle su calciopoli, quelle sui passaporti falsi a far cadere a picco la credibilità del sistema-pallone. Ah, non so da quanto tempo non andate allo stadio, ma per raccontarvi l’iter per comprare un biglietto o esporre uno striscione avrei bisogno di un articolo a parte. Si, di sicuro è stata la violenza ultras ad allontanare le persone dagli stadi…
Non mi dilungherò sulle potenzialità moltitudinarie, aggregative e sociali (come anche le possibili derive) che possiedono le curve e il mondo ultras in generale: questo argomento merita davvero una riflessione a sé.
Nella mia esistenza tantissime sono le volte che ho messo piede in uno stadio, troppe quelle in cui sono stato in discoteca. Quale dei due luoghi è meno aggregativo e in quale si ha più possibilità di assistere a una scazzottata? Eppure, anche dopo un accoltellamento all’esterno di una discoteca, non ho mai sentito nessuno – giustamente – invocare la chiusura delle discoteche.
Per finire: vi chiederete che significato ha la storia che vi ho raccontato all’inizio. Beh, a me in questo caso (ma non solo, e dalle mie parti lo sappiamo bene) lo Stato assomiglia alla preside, la ricreazione pare proprio la tessera e gli studenti che accettano le disposizioni sulla ricreazione e che poi occupano la scuola mi sembrano tanto i tifosi molossi.
E voi? Credete che i ragazzi abbiano fatto bene a occupare?