In un mondo in cui l’improvvisazione è diventata la regola a scapito della professionalità consegnando qualsiasi aspetto della nostra vita in mano a degli autentici idioti, non capisco perché io non possa diventare un consulente sentimentale, anche se questo aspetto della mia vita può tranquillamente essere definito con le due parole “disastro scentifico”.
Dopotutto c’è che si improvvisa politico (praticamente più della metà dei tarantini), chi si improvvisa scrittore (ciao Fabio chiamami quando scriverai qualcosa che non assomigli al prodotto delle mie interiora) e chi si improvvisa presidente di squadra di calcio (ciao Erick mi hai regalato dei bellissimi momenti in questi giorni).
Devo anche aggiungere che mi arrivano centinaia di mail e messaggi provati su Facebook con richieste di aiuto da parte di amici e conoscenti che vogliono un mio consiglio sulla sfera sentimentale; dovrei essere un prete pedofilo per non ascoltare queste preghiere, per questo ho deciso di rispondere ogni tanto, ovviamente preservando la privacy di chi mi scrive.
Ecco la prima lettera:
“Caro Mimmo sono Sconsolata 85. Da un po’ di tempo il mio ragazzo non mi rivolge più la parola da settimane, se ne sta sempre imbambolato davanti alla tv non cambia neanche più canale. Pensa che non si allontana dalla tv neanche per lavarsi ed infatti ha un cattivo odore ormai. Ormai penso che la nostra storia sia arrivata al capolinea, ma vorrei fare un tentativo, hai un consiglio da darmi?
Da sempre la cosa migliore da fare in queste situazione è parlare tra voi, se lui non ti dovesse rispondere evidentemente è morto.
La seconda lettera mi arriva da Giuseppa
Ciao Mimmo, ti scrivo più per sfogarmi che per un reale consiglio. Dopo una vita passata a negare a me stessa la mia identità sessuale sono uscita allo scoperto e ho dichiarato la mia omosessualità. Pensavo che da quel momento sarei stata più felice, anche se sapevo che ci sarebbero state comunque delle difficoltà. Ero convinta che tutto quello che succedeva nelle tonnellate di porno lesbo che vedevo sarebbe successo anche a me, ed invece nulla. Devo lottare ogni giorno per conquistare l’attenzione di altre lesbiche e spesso vado pure in bianco, sono delusa.
Ti sono vicino Giuseppa, non sei l’unica ad essere stata delusa dal porno on line.
È la volta adesso di PierLaocreonte con una richiesta musicale
Ciao Mimmo, sto cercando di conquistare una ragazza meravigliosa, si chiama Ettore, i genitori l’hanno chiamata così perché volevano un maschio; non hanno voluto rassegnarsi all’idea che invece fosse nata femmina ed ecco il nome. Lei è bellissima, è alta, ha dei bellissimi capelli castani uno sguardo intelligente e i baffi. Vorrei conquistarla e darle della musica che le piace, hai qualcosa da consigliarmi?
Certo che ho qualcosa da consigliarti: Lee Fields, My World, del 2009.
Se devi parlare di amore ad una donna, che dalla tua descrizione capisco essere raffinata sopratutto per i baffi, questo grandissimo artista fa al caso tuo. Lee Fields è in giro dal 1969, ha percorso le strade del soul e del funk in lungo e in largo ed è un artista consapevole della matieria che maneggia.
My Word è il suo ennesimo disco e non è stato minimamente scalfito dagli anni che passano.
L’album è pubblicato dalla Truth & Soul, un etichetta specializzata nel settore, che è riuscita a ridare a questo grande artista la possibilità di registrare un album con un sound che ritorna indietro ai suoni dei 60/70. L’aggettivo che meglio può definire questo album è sicuramente, solido. Perché Fields si fa accompagnare da una band, gli Expressions, che fa un lavoro perfetto, costruendo intorno alla sua voce appassionata una musica calda e allo stesso tempo professionale: ognuno di loro ha ben chiaro la storia della black music e sa come ricrearla, ma questo non scade mai nel virtuosismo o peggio nel mero compitino da stipendiati della sala di incisione. La loro anima la senti in ogni minuto di questa musica. Ascoltati Loves Comes and Goes, la voce di Lee trasmette dolore per una storia che finisce, mentre basso e batteria creano una ritmica sexy e confidenziale e su tutto ci sono archi e fiati che danno sontuosità al pezzo. Ma è lo stesso Lee uno degli ingredienti della solidità di questo album, che non perde mai un colpo. Lui è dentro questa musica da oltre quarant’anni e ci si muove con sicurezza. Caro PierLaocreonte se farai ascoltare ad Ettore Do You Love Me, non so come lei potrà resisterti. Un aspetto che mi fa adorare questo album è la capacità di Fields e degli Expressions di unire melodie dolci ad una sezione ritmica martellante, che anche nei momenti più sensuali come Honey Dove non scade mai in smielati lamenti. Certo, Pier tu potresti dirmi che questo Lee Fields non lo conosca molta gente, ed hai ragione. Come ho detto sopra Fields conosce bene la materia sulla quale affonda le mani, ma ha il neo di non riuscire a passare dal particolare all’universale. Scrivere la perfetta canzone pop non è una scienza esatta. Lee sa come ricreare un sound che non tutti possono maneggiare, ma non riesce a creare qualcosa di intellegibile per tutti. Ma tu Pier non dare ascolto a queste mie elucubrazioni, questo è un capolavoro e tu devi farlo sentire ad Ettore, e lei ti amerà come un ubriaco ama la sua dipendenza. In caso contrario lasciala perdere, una donna, anche se con dei baffi fantastici, che non capisce questa musica non merita il tuo amore.
Mentre scrivevo questo pezzo ascoltavo
Primal Scream, More Light, 2013