La Lazio ricorda la maglia degli eroi del -9. La squadra capitolina è scesa in campo sabato, e lo farà anche nelle prossime giornate, con la stessa maglietta che utilizzò nella stagione 1986-1987, quella che portò la Lazio alla salvezza in Serie B, nonostante fosse partita da una penalizzazione di 9 punti.
Impossibile non ricondurre quella stagione al Taranto. In quella maglia c’è anche un pizzico di Taranto. C’è una stagione non positiva, per il Taranto, ma conclusasi con un lieto fine. Il 27 Giugno 1986 iniziavano gli spareggi per la permanenza in Serie B, e si giocavano tra Taranto, Lazio e Campobasso, che avevano concluso la stagione a 33 punti. Se ne sarebbero salvate due, e un’altra sarebbe scesa in Serie C. Era il calcio nel quale la vittoria valeva 2 punti e il pareggio 1. Si giocavano tutte in campo neutro, al San Paolo di Napoli. La prima fu Lazio-Taranto: da una parte l’incubo della retrocessione ad un passo, e dall’altra il sogno del rimanere in B. Perché il Taranto meritava quella categoria.
A Roma ci andarono in 15.000. Non c’era la tessera del tifoso, e il tifo era quello che verrà ricordato negli anni, per gli aspetti positivi e per le contraddizioni mostrate. I laziali erano 25.000, o giù di lì. E in tanti rimasero bloccati in autostrada per un incidente stradale. Ci furono degli incidenti, con un bus biancoceleste in fiamme, ma la causa fu sempre riconosciuta in un cortocircuito. C’era l’atmosfera che oggi fa rimpiangere quel calcio. E chi non poteva andarci la seguì su RaiSport, in contemporanea con Lecce-Cesena.
Sul campo la Lazio era più forte. Senza la penalizzazione avrebbe lottato per tornare subito in Serie A, ed era in quella categoria solo per il calcioscommesse. Ma la decise De Vitis. Partì in fuorigioco e da buona posizione beffò Terraneo. Era il 65′ e mancava ancora tanto, ma il Taranto riuscì a resistere. Era il primo passo verso la salvezza, e verso la permanenza in Serie B che oggi sembra lontana anni luce, ma che allora era sogno e ossessione allo stesso tempo. Il caldo e la presenza di tantissimi tifosi biancocelesti rese tutto più difficile, ma il Taranto riuscì a vincere. I due punti furono fondamentali e la vittoria era destinata a rimanere negli annali.
Oggi la Lazio rispolvera quella maglia, e il Taranto gioca in campi polverosi. Segno che in poco più di 25 anni il mondo è cambiato, e non solo per lo sviluppo della tecnologia e per l’ulteriore impoverimento del territorio tarantino. Cambia anche il calcio, e oggi Taranto-Lazio sembra un qualcosa fuori da ogni logica. Un tempo era uno spareggio per la B, e lo vinceva il Taranto. Al netto di tradizioni, 40.000 persone in trasferta tra le due tifoserie, e di una maglia storica. Quella rossoblù, chiaro.