Sì è svolta nel weekend del 17 e 18 Dicembre scorsi la terza edizione del Taranto Comix, la fiera dell’intrattenimento organizzata da Danilo Curatti, Luigi Minonne e Andrea Romandini (dell’associazione Salotto Professionale Eventi), e la sensazione generale è senza dubbio positiva: a confortarla ci sono innanzitutto le cifre, che segnalano 5000 visitatori nei due giorni di attività all’interno del Palamazzola. Ma, al di là dei numeri, ciò che importa è il progetto, che ha dimostrato di non adagiarsi sugli allori e di prediligere una formula familiare eppure versatile, che fa ritrovare ciò che si è già apprezzato in passato, ma sa anche rispondere agli spunti sempre crescenti offerti dal variegato (e per questo complesso) mercato dell’intrattenimento.
Iniziato in sordina nel 2014 alle Officine Tarantine, quando ancora il fenomeno delle fiere dedicate all’intrattenimento pop era una novità per la Puglia, il Taranto Comix agisce infatti in un contesto ormai profondamene modificato: la magia delle prime volte si è inevitabilmente affievolita, e divisa tra i mille eventi che ormai imperversano in tutta la regione e oltre, senza contare il mercato globale dell’intrattenimento (cinema, televisione, fumetto, videogame), che ha indirizzato le sue forze sempre più verso un pubblico appassionato, ma anche esigente e informato.
L’Evoluzione dichiarata dalla mission di questa terza edizione ha quindi portato innanzitutto a una nuova organizzazione dello spazio espositivo, all’interno del quale sono state create delle aree tematiche abbastanza definite, e perciò capaci di fornire punti di riferimento precisi ai visitatori, ma sempre in una cornice “aperta”, dove era possibile spostarsi bene tra le varie anime dell’evento. Il che significa rendere tutto facilmente accessibile a tutti, e con lo spazio necessario a ogni operatore per svolgere le proprie attività.
Soffermandoci in particolare sul fumetto – architrave di questo composito “universo” – gli autori hanno potuto intrattenersi con gli ospiti, esibire i loro lavori e fornire dimostrazioni della propria arte attraverso appositi showcase, poi culminati, Domenica 18, nella divertente “sfida tra disegnatori” sul palco, coordinata dal blogger Pino Cuozzo. E i nomi, in questo senso, non sono mancati: dal maestro Lorenzo Pastrovicchio, celebre per le avventure disneyane di PK, ai “supereroici” Pasquale Qualano e Emanuel Simeoni, passando per i bonelliani Alessio Fortunato e Walter Trono, il grande Enzo Rizzi di Heavy Bone, i fratelli Emanuele e Edoardo Boccanfuso, con le loro provocatorie stampe su Taranto e l’industria, proseguendo poi con Andrea Scoppetta, l’ottimo Paco Desiato, pure attivo in Disney, fino a Mattia Moro, artefice di una graphic novel su Taranto che ben caratterizza il variegato ventaglio di offerte, capace di spaziare dalle realtà internazionali a quelle locali: sempre nutrita in tal senso è stata anche la pattuglia degli artisti pugliesi e tarantini, da Andrea Buong con le sue irresistibili caricature, alla scuola di Grafite, fino al gruppo di LABO Fumetto, tornato con rinnovato entusiasmo.
Se il fumetto ha comunque ottenuto il suo meritato posto sotto al sole, il programma è stato allo stesso tempo capace di costruirgli intorno un insieme di attività molto diverse tra loro, in un modo anche sorprendente rispetto agli annunci che, nei mesi precedenti, avevano preferito puntare più sui singoli nomi che sulla particolare complessità dell’offerta. Sicuramente figure come Cristina D’Avena – accolta come un’autentica star e presente in città per la prima volta – costituiscono un eccellente richiamo e denotano l’ambizione di una manifestazione che ha voluto “pensare in grande”; eppure soltanto chi ha realmente trascorso le ore spaziando fra le attività all’interno del palazzetto ha potuto cogliere nella sua pienezza l’articolazione del programma.
In questo senso, il pubblico ha fatto bene la sua parte: attento e sempre presente, ha risposto ai vari momenti di attività sul palco con entusiasmo curioso, non trincerandosi mai nel fragile perimetro delle singole passioni, ma assaporando ogni piatto del menu. E la varietà non è certo mancata: si è spaziato dai classici incontri con i disegnatori già citati e con la scrittrice fantasy Alessia Coppola o YouTuber quali Marco Merrino, a figure come STIG, pilota-stuntman della trasmissione Top Gear, ai giochi, fino alle proiezioni di Animeland di Francesco Chiatante, e The Crow: Shred of Memories, di Pietro Cinieri (con gli autori intervistati da chi scrive). Preziosa e forse un po’ sottovalutata in questo senso, la sintesi portata dal comportamento divertito eppure professionale dei simpatici presentatori Riccardo Cantù, Manuel de Maglie e Aldo Lodeserto, insieme a Davide Ravera che ha condotto gli spazi dedicati al Cosplay (e coordinati da Antonella Fazio di Nakama).
Un’Evoluzione che è un ottimo punto di (ri)partenza, insomma, per una manifestazione che sembra avere molto da dire e con convinzione e che sa di non potersi fermare ai pur eccellenti risultati di questi primi anni, ma di dover continuare a crescere. Anche per questo, va un plauso al modo in cui gli organizzatori stanno facendo rete con gli operatori e le realtà locali e nazionali, per arricchire l’offerta di un evento che sia sempre in grado di affermare un’identità specifica tarantina e pugliese, pur fra le esigenze di un panorama così frastagliato e ampio nei suoi orizzonti.