Il centro commerciale Auchan di Taranto nelle ultime settimane è stato al centro di aspre polemiche. Da una parte, la multinazionale francese ne ha chiesto il raddoppio, scatenando le ire delle associazioni dei commercianti locali; dall’altra, le organizzazioni dei lavoratori hanno protestato contro gli abusi dei turni festivi da parte della direzione. Nell’insieme questi due elementi ci dicono che il giro di affari dell’ipermercato è in crescita – e sussistono fondate aspettative di ulteriore espansione. Come si spiega tutto questo a fronte della severa crisi dei consumi che si è manifestata nella provincia jonica negli ultimi anni? In realtà è proprio la crisi a spingere i consumatori verso i grandi centri a scapito del commercio al dettaglio. I primi infatti possono praticare politiche di vendita (saldi, pagamenti rateizzati, finanziamenti ecc.) che di fatto vanno incontro al crollo del potere d’acquisto di individui e famiglie, drenando la clientela dei negozi minori. C’è però anche un altro elemento ad orientare quella tendenza: la stessa crisi sta esasperando il grado di alienazione delle nostre società. Lo sfruttamento del lavoro ha raggiunto picchi che in questa parte di mondo non si registravano da decenni. Al netto del tempo richiesto dalle rispettive occupazioni (in crescita per i lavori a tempo indeterminato, spesso senza limiti nel caso dei contratti atipici) e di quello impiegato nella ricerca di un posto, rimane ben poco da vivere ai moderni proletari (quasi sempre senza prole), mentre le retribuzioni sono sempre più basse. A questa vasta maggioranza silenziosa non resta dunque che economizzare risorse e tempo, imbucandosi nei centri commerciali di periferia nei festivi strappati alla produzione. La vicenda Auchan (estendibile a tutti i grandi centri di distribuzione) mostra dunque che concentrazione del capitale, da una parte, e frammentazione e super-sfruttamento del lavoro, dall’altra, sono facce della stessa medaglia. Pensare di ribaltare questa dinamica strutturale con la difesa corporativa delle “botteghe” è pia illusione. Forse sarebbe ora di ritirare fuori cassette degli attrezzi che troppo rapidamente la Sinistra ha messo in soffitta.
Tutte le strade portano a Auchan
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