Cactus Hub è un cerchio immaginario composto da stanze poligonali comunicanti tra loro, vale a dire che entrando dalla porta d’ingresso puoi percorrere tutto l’appartamento senza mai girarti indietro ma semplicemente attraversando le camere passando per delle porte bianche che hanno la particolarità di essere tutte di misure diverse. L’appartamento, in via Anfiteatro 226, è infatti strutturalmente tipico della Taranto del primo dopoguerra, in cui ogni camera ha il suo ruolo e la sua accessibilità.
A questa conservazione della struttura vengono accostati, in un modo sorprendentemente contemporaneo, colori ora decisi, ora rilassanti, reinvenzioni di oggetti di uso comune, opere d’arte, tecnologia, arredamento essenziale, senza mai essere investiti da senso di smarrimento ma, al contrario, si ha la sensazione di poter lasciare il segno della propria presenza perché è lo spazio, così come è progettato e realizzato, che chiede un contributo umano.
Ma non solo questo. Cactus Hub è fatto di persone che si incontrano, che scambiano le loro competenze e che le realizzano in modo composito: ogni evento o esperienza si compone di più elementi. La presentazione del libro diventa anche l’occasione per assaggiare i finger food creati durante il corso di cucina del pomeriggio oppure il corso di teatro è il pretesto per imparare a costruire scenografie con oggetti da riciclare.
In quest’ottica di contaminazione reciproca è concepita la stanza dedicata al co-working, in sostanza si può affittare una scrivania o una sala riunioni per un mese, o per qualche giorno, in un’epoca in cui la flessibilità è al centro delle vite lavorative di ognuno e spesso ci si deve inventare un lavoro che richiede una partita IVA ma non si guadagna a sufficienza per avere un proprio ufficio.
Cos’è, quindi, Cactus Hub? Uno spazio da vivere, un’associazione culturale e anche un luogo stimolante dove poter lavorare. Un posto in cui poter coinvolgere le persone e farle innamorare, che ha bisogno di essere vissuto da tanti. Massimo, Giammaria, Paolo e gli altri dell’associazione hanno molte idee ma non hanno una definizione univoca per Cactus Hub: è tutto e può diventare tutto.
Nonostante quello che i pessimisti vogliono farci credere, Taranto si conferma una città con un fermento culturale, una realtà creativa che non teme la sperimentazione e il cambiamento, che si reinventa e che crede nella collaborazione e nella cooperazione anche se ancora con molti problemi di frammentazione, soprattutto associativa.
Rimane centrale la questione degli spazi, tra la speculazione e l’abbandono, sia di edifici pubblici che privati, i quali rimangono sfitti a causa della crisi. E tra questi spazi c’è chi cerca di farsi strada, in qualunque modo, per potersi esprimere, e chi cerca di trovare un posto dove poter sognare o semplicemente una casa dove poter vivere (ma questa è un’altra storia che vi racconteremo prossimamente).
Di sicuro Cactus Hub è un luogo che si arricchisce delle esperienze di tutti e vale la pena farci un salto: tutti gli eventi e le esperienze sono segnalate sulla loro pagina facebook Cactus HUB.