Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’associazione Kerameion APS a proposito di una interessante iniziativa volta a promuovere la fruizione del nostro patrimonio artistico-culturale da parte delle persone diversamente abili.
L’Associazione KERAMEION APS è un’associazione Onlus di promozione di servizi, iscritta all’Albo della Regione Puglia, e si rivolge soprattutto a persone con diversa abilità o in disagio, promuovendo sin dal 2000 laboratori di manipolazione dell’argilla e di ceramica con enti, associazioni, istituzioni. Il progetto 2015, denominato Clayterapy e Tradizioni Popolari (laboratorio ceramico seguito dallo scultore Aldo Pupino e dall’archeologa Giovanna Bonivento presso la U.O. Ta/1), in vista della Settimana Santa ha promosso un incontro ravvicinato tra disabili e collezione etnografica Maiorano di Palazzo Pantaleo, in collaborazione con la Direzione Cultura Spettacolo Sport Comune di Taranto e Pro Loco di Lama.
Un’offerta di cultura e di turismo sociale rivolta anche e soprattutto alle persone con diversa abilità, nell’auspicio che il divario tra fruizione dei beni culturali e disabilità sia sempre più sottile. Tappa importante del progetto è proprio la Collezione Etnografica “Alfredo Maiorano” a Palazzo Pantaleo. Lo scorso 25 marzo gli utenti della U.O. Asl TA/1 di viale Magna Grecia si sono recati in visita al Pantaleo con l’indispensabile accompagnamento degli educatori Antonante Valeria, Cetera Nicola, Portulano Stella e dell’assistente Villani Lucia. Amorevole l’accoglienza ricevuta dal Comune (signora De Crescenzo Gabriella).
Sulla esperienza alla Collezione Maiorano proposta ai disabili, così si esprime la prof.ssa Giovanna Bonivento, autrice nel 1995 di un saggio per le scuole, patrocinato dal Comune di Taranto, sulla religiosità popolare nel territorio ionico, legata all’antichissimo culto solare: “La visita è preceduta da una lezione ad hoc sulle tradizioni popolari tarantine mediante nutrito materiale frutto di anni di ricerca; ai gruppi diretti al Museo Maiorano voglio trasferire l’emozione che provavo nei dialoghi con Alfredo ed Elena Maiorano, miei compianti cari amici; Palazzo Pantaleo è un fiore all’occhiello di Taranto, un contenitore della tradizione popolare tarantina esposta coi criteri indicati dall’etnologo scomparso Alberto Cirese che ho avuto l’onore di conoscere; far entrare le carrozzelle dei disabili e persone con difficoltà motorie visive, auditive nei siti culturali è un obiettivo importantissimo della fruizione; al Pantaleo è stato egregiamente previsto il superamento delle barriere architettoniche, e così dovrebbe essere per tutti i contenitori culturali e religiosi ed in particolare gli ipogei della Città Vecchia, esclusi ai disabili purtroppo. La Collezione Maiorano mostra splendide mattonelle dipinte, acquasantiere maiolicate, piatti devozionali, foto d’epoca, attrezzi antichi, ricostruzioni e la cosidetta plastica effimera delle tavole devozionali; la visita didattica e turistica al Maiorano offre un forte coinvolgimento iconico ed emotivo; ma sono i Sacri Misteri di Taranto a fermare la città, è un intero popolo che partecipa allo “spettacolo della Fede”, come diceva il mio compianto amico e collega Nicola Caputo; io aggiungerei al Teatro della Fede perché è proprio la teatralità una delle componenti basilari dell’anima popolare tarantina sin dall’antichità. La Collezione Maiorano contiene le processioni miniaturistiche di statuette, affascinati componenti iconiche, simboliche, manipolative importantissime per l’educazione creativa e socio culturale attraverso l’argilla; ma è dal pathos che suscita il guardare le processioni racchiuse nelle bacheche che parte l’emozione profonda collettiva che smuove a sua volta emozioni personali, interiori: quelle che appunto favoriscono la crescita culturale e valoriale della persona; la profusione simbolica della plastica votiva delle tavole è tutta da scoprire: scarcèdde, pecheredde, trocchele, taradde, picurùsciu lizzanese (Lizzano terra d’origine di Maiorano Alfredo), pani dolci pasquali, la pupa ‘nzippata con l’uovo nel ventre. Si tratta di antichissimi simboli legati alla fertilità, alla rinascita, alla Primavera della terra ed a quella Resurrezione a cui tutti agogniamo dopo esserci tuffati nei Riti dei Sepolcri oggi chiamati Altari della Reposizione, visitati dai Perdùne, ed in quelli della Morte e della Passione, detti i Misteri. Un’emozione che al Museo Maiorano dura tutto l’anno.
Le prossime visite guidate ed i laboratori ceramici della KERAMEION APS con PRO LOCO DI LAMA, previsti per i mesi aprile-maggio-giugno sono prenotabili da enti, associazioni, gruppi al cell. 3490944080 o con mail kerameion.onlus@libero.it oppure prolocodilama-ta@libero.it.