Spesso la canticchio, a voce non troppo alta, ma nemmeno bassa:
«…quello che la musica può fare, salvarti sull’orlo del precipizio, non ci si può lamentare.»
Credo l’abbiano canticchiata qualche volta anche dei ragazzi che, proprio nella musica, hanno trovato un motivo di riscatto sfruttando quella forza salvifica, che forse un po’ tutti abbiamo sperimentato a volte, che riesce ad allontanarti dal precipizio dell’emarginazione e della ghettizzazione. Sono i ragazzi di Heart’s Music, che dal 2010 si incontrano ogni settimana per sperimentare la musica e l’integrazione tra ragazzi normodotati e diversamente abili. Ma questa storia vuole sfatare un mito: non è tutto rose e fiori, buoni sentimenti, sorrisi e abbracci. Questo è un laboratorio di musicoterapia in cui l’integrazione non è un moto che va solamente dai “normali” ai “diversi”, ma prende tutte le direzioni e si scontra con le difficoltà di tutti i giorni.
Proprio l’integrazione rimane il principale obiettivo di quello che è a tutti gli effetti un esperimento partito dalla necessità di inventarsi una attività per dei ragazzi con disabilità ormai fuori dall’età scolare, che si trovano ad un tratto più soli di quanto non lo siano mai stati. Per molte persone diversamente abili, la solitudine rappresenta un rischio molto grave, quasi come il precipizio nella canzone di Max Gazzè, cioè quello di ritrovarsi da soli, senza un percorso formativo, senza l’interazione con ragazzi della propria età, e rischiando anche di fare dei passi indietro rispetto alle conquiste di autonomia e comunicazione strappate alla propria condizione con fatica. Ed è proprio da questo che nasce questa storia: un ragazzo autistico che si diploma e che ha necessità di “restare incluso nel mondo” e non essere tagliato fuori, in un contesto di offerta di strutture sociali comunali inadeguate e in perenne stato emergenziale.
Nel 2010 mamma Adriana ha un’intuizione dall’osservazione del proprio figlio autistico: sviluppare un laboratorio musicale a partire dalle abilità residuali evidenti di alcuni ragazzi che riesce a coinvolgere: alcuni autistici, altri con sindrome di down o altre patologie, riuscendo a vincere una piccola somma attraverso un bando istituito dal fondo Gioivo, in ricordo di Ivo Mitidieri, prematuramente scomparso, impegnato nella costruzione di interventi educativi per ragazzi e adolescenti con una passione che ha caratterizzato tutta la sua vita personale e professionale.
Dapprima il laboratorio mirava a sviluppare relazioni, nel rispetto delle regole e dei modi e dei tempi di tutti, e abilità musicali di vario genere, a seconda delle capacità di ognuno; l’impatto dalla musica “suonata” – percussioni in primis – è stato il primo ostacolo, per spavento o semplice disabitudine, insieme all’aver formato un gruppo misto, anche se non troppo disomogeneo: dei ragazzi normodotati adolescenti con dei ragazzi diversamente abili adolescenti e di età adulta.
Il gruppo ha imparato a suonare insieme, cantare insieme, rispettare i tempi della musica e i tempi umani, ad aiutarsi gli uni gli altri senza troppe distinzioni, allenando l’empatia dei primi e dando una sorta di riscatto dall’infanzia agli altri: trattati troppo spesso come bambini in altri contesti, si sono sentiti alla pari – o quasi – con gli altri, finalmente adolescenti anche loro.
E come fra gli adolescenti di tutto il mondo si litiga, nascono amori e gelosie, le emozioni vengono vissute con un’intensità fortissima, si ride con facilità, ma con molti meno filtri e sovrastrutture. Può capitare un giorno che Mary sia gelosa del fatto che Angelo abbraccia tutte le ragazze presenti tranne lei, o che Alberto non abbia voglia di cantare o che Vincenzo non si senta all’altezza di cantare in pubblico (vi lascio con il dubbio e la curiosità di scoprire se i nomi appartengano a diversabili o no).
Ma ciò che accomuna tutti nella fragilità della loro età e condizione è il desiderio di approvazione che li rende molto critici verso loro stessi e, l’approvazione o meno, è il gruppo intero a darla di volta in volta, alla fine di ogni prova o esibizione.
Oggi, da una semplice intuizione di Adriana, Heart’s Music è diventata un associazione onlus con attività settimanali, un gruppo di 6 ragazzi diversamente abili, 7 ragazzi normodotati, vari musicisti dell’Accademia Tàrrega che negli anni si alternano e il prezioso aiuto della musicoterapista Maida Delliponti.
Heart’s Music non rimane chiuso nelle proprie stanze e si esibisce con l’ultimo saggio “Le Fragilità Dell’uomo: Dolore O Forza?” cosicché possiate constatare ciò che avete letto e sentire la voce e la musicalità di chi si impegna settimana dopo settimana a dimostrare di poter superare i propri limiti.
Prossimo spettacolo:
Domenica 27 novembre alle ore 21:00
Politeama Vinelli
Via Piranesi 10, 74122 Taranto
Per info e prevendite
https://www.facebook.com/events/1258491474223080/
Adriana 340 641 1921
Noemi 345 408 7926