È come nel film “Ricomincio da Capo” con Bill Murray…. Non lo avete visto? Correte a vederlo e poi tornate qui. Ah, non vi va? Ok, ma ve ne pentirete.
Beh, nel film Murray è costretto a rivivere lo stesso identico giorno per un’infinità di volte, nello specifico il Giorno della Marmotta, in una piccola cittadina. Lo stesso caffè ogni giorno, lo stesso vicino pedante ogni giorno, la stessa marmotta che esce dal letargo.
Ecco a noi ci sembra di vivere quel film a Taranto: una ripetizione uguale ogni giorno di facce e di situazioni, tanto da non poter distinguere il giorno prima col giorno dopo.
Ognuno col suo compito ben preciso: l’ambientalista attacca l’Ilva e indice la manifestazione, il politico rassicura, il tifoso tifa e si arrabbia per il prezzo del biglietto e alla fine arriva l’editoriale di Siderlandia.
Anche le parole subiscono la medesima sorte; chi sa ancora il significato di parole come: turismo, lavoro, salute, storia, industria, giovani…
Una routine che, invece che spaventare, rassicura.
Come uscirne?
Nel film Murray spezza definitivamente questa sorta di incantesimo nel momento in cui si innamora (ops! Film spoilerato). Abbandona il proprio cinismo impara ad apprezzare la vita. Ok non è una trama eccezionale, ma fa il suo dovere per spiegare perché torniamo.
Ebbene sì, Siderlandia torna: per spezzare questo loop, per provare a ragionare ancora sulle vicende di questa terra o di ciò che la circonda, per uscire fuori e vedere cosa c’è o anche solo per festeggiare il risveglio della marmotta.